La mobilitazione

Stop alle morti sul lavoro, anche a Bari lo sciopero di Cgil e Uil

La prefettura di Bari
La manifestazione anche per un fisco più equo e un nuovo modello sociale di impresa
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Domani, giovedì 11 aprile, sciopero generale nazionale indetto da Cgil e Uil. Lavoratrici e lavoratori dei settori privati incroceranno le braccia per 4 ore, mentre gli addetti dell’edilizia si fermeranno per 8 ore. Previsti presidi e manifestazioni a livello territoriale davanti le Prefetture.

Questo il programma in tutta la regione:
Domani, giovedì 11 aprile, sciopero generale nazionale indetto da Cgil e Uil. Lavoratrici e lavoratori dei settori privati incroceranno le braccia per 4 ore, mentre gli addetti dell’edilizia si fermeranno per 8 ore. Previsti presidi e manifestazioni a livello territoriale davanti le Prefetture.

Questo il programma in tutta la regione:
A Bari in Piazza Libertà dalle 10:00 alle 13:00 con la presenza del segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana Domenico Ficco.
A Barletta in via Cialdini dalle ore 10 con il segretario generale della CGIL Bat Michele Valente.
A Brindisi in Piazza Santa Teresa dalle ore 10:30 alle 12:30 con il segretario generale Antonio Macchia.
A Foggia in Corso Garibaldi dalle ore 09:30 alle 12:30 con il segretario generale Gianni Palma.
A Lecce in Viale XXV Luglio a partire dalle ore 10 con la segretaria generale Valentina Fragassi.
A Taranto in via Anfiteatro dalle ore 11:00 alle ore 13:00.

Tra gli obiettivi dello sciopero ZERO MORTI SUL LAVORO: l salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa; vanno cancellate le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; va superato il subappalto a cascata e ripristinata la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati; vanno rafforzate le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali; mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori; chiediamo una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza così come il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. Assieme, l’obbligo delle imprese ad applicare i CCNL firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.

PER UNA GIUSTA RIFORMA FISCALE: lavoratori dipendenti e Pensionati pagano oltre il 90% del gettito IRPEF, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno. La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati. Non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze. Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita riducendo la tassazione sul lavoro dipendente ed i pensionati, tassando le rendite e contrastando l’evasione; promuovendo  un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’IRPEF a tutti i redditi; indicizzando all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassando gli aumenti contrattuali. Occorre andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.

PER UN NUOVO MODELLO SOCIALE E DI FARE IMPRESA: vogliamo rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle Imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei CONTRATTI NAZIONALI e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno.

A Barletta in via Cialdini dalle ore 10 con il segretario generale della CGIL Bat Michele Valente.
A Brindisi in Piazza Santa Teresa dalle ore 10:30 alle 12:30 con il segretario generale Antonio Macchia.
A Foggia in Corso Garibaldi dalle ore 09:30 alle 12:30 con il segretario generale Gianni Palma.
A Lecce in Viale XXV Luglio a partire dalle ore 10 con la segretaria generale Valentina Fragassi.
A Taranto in via Anfiteatro dalle ore 11:00 alle ore 13:00.

Tra gli obiettivi dello sciopero ZERO MORTI SUL LAVORO: l salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa; vanno cancellate le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; va superato il subappalto a cascata e ripristinata la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati; vanno rafforzate le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali; mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori; chiediamo una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza così come il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. Assieme, l’obbligo delle imprese ad applicare i CCNL firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.

PER UNA GIUSTA RIFORMA FISCALE: lavoratori dipendenti e Pensionati pagano oltre il 90% del gettito IRPEF, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno. La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati. Non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze. Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita riducendo la tassazione sul lavoro dipendente ed i pensionati, tassando le rendite e contrastando l’evasione; promuovendo  un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’IRPEF a tutti i redditi; indicizzando all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassando gli aumenti contrattuali. Occorre andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.

PER UN NUOVO MODELLO SOCIALE E DI FARE IMPRESA: vogliamo rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle Imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei CONTRATTI NAZIONALI e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno.

mercoledì 10 Aprile 2024

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