La corsa per l’unità del centrosinistra a Bari è diventata una questione complessa e urgente, evidenziata dalle recenti dichiarazioni di Michele Laforgia, candidato sindaco sostenuto da SI, M5s e Italia viva. In un’intervista a Radio Norba Notizie, Laforgia ha sollevato dubbi sull’esistenza di un terzo nome in grado di mantenere coesa la coalizione.
Originariamente, Laforgia avrebbe dovuto confrontarsi con Vito Leccese nelle Primarie del centrosinistra, con il sostegno principalmente del Pd. Tuttavia, il Movimento 5 Stelle ha deciso di ritirarsi dalla corsa a seguito dell’inchiesta che ha rivelato un presunto sistema di compravendita di voti coinvolgente l’ex assessora ai Trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, ora indagata per corruzione elettorale.
Le dimissioni di Maurodinoia e le implicazioni dell’inchiesta hanno scosso il panorama politico locale, con l’arresto del marito di Maurodinoia, Sandro Cataldo, e del sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli, entrambi coinvolti nel presunto scandalo di corruzione.
Di fronte a questa crisi, Laforgia ha respinto l’idea di cercare un terzo candidato alternativo, sottolineando l’importanza di confrontare apertamente i profili dei candidati rimanenti per scegliere chi meglio può rappresentare la coalizione. Ha sottolineato l’urgenza di considerare gli sviluppi legali e amministrativi che coinvolgono Bari, incluso il possibile scioglimento del consiglio comunale, prima di prendere una decisione.
Nonostante le difficoltà, Laforgia ha promesso di continuare a lavorare per mantenere l’unità del centrosinistra fino all’ultimo minuto utile. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per il tono e gli atteggiamenti ostili manifestati dall’altra parte, che mettono a rischio lo spirito collaborativo e l’armonia necessari per affrontare questa sfida politica.
Temo per Laforgia una giusta causa …di licenziamento
Il terzo nome “non esiste” perché non è il suo?