Le indagini

Corruzione elettorale, ecco come si preparavano a partecipare alle Comunali di Bari

Il Palazzo di Città di Bari
Inquietanti particolari emergono dall'ordinanza che ha portato a 8 arresti, uno in carcere e 7 ai domiciliari e due divieti di dimora
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Con il trascorrere delle ore, emergono nuovi inquietanti dettagli nell’inchiesta sul presunto voto di scambio che ha scosso Triggiano e Grumo Appula, nel Barese e indirettamente il capoluogo di regione già sconvolto nelle settimane scorse dall’inchiesta che sta ancora facendo tremare il Palazzo di Città. Questa indagine ha già portato a una serie di sviluppi significativi, tra cui le dimissioni dell’assessore regionale ai trasporti Anita Maurodinoia e l’arresto ai domiciliari del marito, Sandro Cataldo.

L’ordinanza firmata dal gip Paola Angela De Santis oggi ha portato a 8 arresti (uno in carcere e 7 ai domiciliari) e due divieti di dimora per corruzione elettorale e ha svelato che alcuni degli indagati nell’ambito di questa inchiesta si stavano preparando per le elezioni comunali di Bari del prossimo giugno. Uno dei punti cruciali dell’ordinanza è rappresentato da un messaggio audio inviato ad una donna, non indagata, da Armando De Francesco, considerato il braccio destro di Sandro Cataldo. Nel messaggio, datato 28 maggio 2021, De Francesco esponeva i suoi piani per le elezioni comunali baresi del 2024, evidenziando una strategia basata sul controllo tramite il presunto voto di scambio: “Mo’ però mi sto preparando, ecco perchè sto facendo questo fatto dell’ente di formazione, dei docenti, dei tutor perchè questa gente mi dovrà tutta rispondere con dei voti… Mancano tre anni ma io sto già in campagna elettorale”.

Il gip ha sottolineato il “rischio di reiterazione del reato” di compravendita di voti, basandosi sulla “professionalità dell’agire e della protervia” dimostrata dagli indagati nel perseguimento del risultato elettorale programmato. L’ordinanza ha anche messo in luce l’esistenza di un sistema consolidato volto a orientare un numero significativo di voti a favore dei candidati sostenuti dal presunto sodalizio coinvolto nell’inchiesta.

Secondo gli inquirenti, alla testa di questo sodalizio ci sarebbe proprio Sandro Cataldo, il marito di Anita Maurodinoia, l’assessora regionale dimissionaria.

L’evolversi di questa vicenda pone in luce la complessità e l’entità del presunto voto di scambio nel Barese, mettendo sotto la lente d’ingrandimento la stabilità e l’integrità del processo elettorale nella regione. Resta da vedere quali ulteriori sviluppi porteranno le indagini e quale sarà l’impatto di queste rivelazioni sul panorama politico locale e nazionale.

giovedì 4 Aprile 2024

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Annalisa
Annalisa
28 giorni fa

Quelli che si vendono il voto vanno perseguiti

Annalisa
Annalisa
27 giorni fa

Se in Puglia ci sono davvero migliaia o forse decine di migliaia di cittadini disposti a vendere il proprio voto su tutte le istituzioni rappresentative cala un’ombra sinistra