Il fatto

Piccolo palestinese di 9 mesi affetto da Sma accolto al Giovanni XXIII di Bari

Piccolo palestinese di 9 mesi affetto da Sma accolto al Giovanni XXIII di Bari
Con lo scoppio della guerra non è stato possibile assicurare al piccolo le migliori cure
3 commenti 32

La Puglia accoglie un bambino palestinese di 9 mesi con Sma di tipo 1, la più grave forma di atrofia muscolare spinale. L’arrivo nella serata di ieri al Giovanni XXIII di Bari.

Il bimbo e i suoi genitori arrivano in Italia grazie al contributo dell’Associazione Famiglie Sma, che un mese fa ha accolto l’appello di un familiare e attraverso la sua presidente, Anita Pallara, ha chiesto il supporto della Regione Puglia per assicurare al piccolo le migliori cure.

Grazie all’intervento dell’ente regionale la famiglia ha potuto ottenere dall’ambasciata il visto d’ingresso nel nostro Paese.

La famiglia ha viaggiato a bordo di un volo di linea che dalla Giordania è atterrato a Fiumicino. Per accoglierli la direzione dell’azienda ospedaliera ha inviato medico e infermieri con l’ambulanza pediatrica di rianimazione dell’ospedale.

La diagnosi per il piccolo era arrivata prima dello scoppio della guerra nella striscia di Gaza, poi è stato complicato per la famiglia, residente a Ramallah con altri 4 figli, avviare il percorso terapeutico in strutture ospedaliere locali che hanno rinviato tutte le cure non urgenti.

All’arrivo a Bari il bambino e i suoi genitori sono stati presi in carico dal reparto di neurologia del Giovanni XXIII e seguiti dal dottor Delio Gagliardi. Gli esami sono effettuati nel centro di riferimento regionale per le attività di screening della Sma, il laboratorio di genetica medica dell’ospedale Di Venere di Bari, diretto dal dottor Mattia Gentile.

“Accogliamo in Puglia un bambino palestinese che deve essere curato da una forma di malattia neurologica che prevede terapie molto particolari, che non erano possibili nel suo paese anche a causa della guerra. La collaborazione tra la Regione Puglia e il Governo, nella persona del sottosegretario Alfredo Mantovano, ha permesso il rilascio dei visti e ci consentirà di ricoverare questo piccolo paziente al Giovanni XXIII di Bari. Devo anche ringraziare Anita Pallara con l’associazione Famiglie Sma che ha fortemente voluto questo trasferimento e lo ha agevolato con tutti i mezzi a disposizione. È un esempio dell’importanza della relazione che deve sempre legare la Regione, le istituzioni della Repubblica, le associazioni e il sistema sanitario perché i risultati siano sempre migliori”, dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

“Siamo estremamente emozionati, è un giorno di festa. Essere riusciti a raggiungere un risultato che inizialmente sembrava impossibile è una grande soddisfazione, ma lo è soprattutto sapere di poter offrire un’opportunità di vita, questa è la nostra gioia più grande. Non posso che ringraziare lo sforzo della regione, a titolo personale non posso che essere orgogliosa che questo bambino sia accolto nella regione dove sono nata”, così Anita Pallara, presidente Associazione Famiglie Sma

“Accogliamo il bambino e la sua famiglia e assicuriamo le cure più avanzate e appropriate per affrontare la sua condizione. Aspetteremo i risultati dei test genetici e a questo punto l’equipe medica della neurologia potrà valutare il trattamento farmacologico più indicato per il piccolo”, conclude Antonio Sanguedolce, direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico di Bari.

venerdì 29 Marzo 2024

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
3 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Annalisa
Annalisa
28 giorni fa

Iniziativa lodevole che però non ci fa dimenticare che a Gaza sono stati uccisi diecimila bambini. E altri rischiano di morire per fame o per mancanza di medicinali. l’Italia che accoglie un bambino intanto blocca i fondi all’Unrwa, che si occupa di dar da mangiare ai piccoli palestinesi

Annalisa
Annalisa
28 giorni fa

Mi sorge un dubbio: curano questo bambino per non farci dimenticare gli altri uccisi o lo curano per farci dimenticare quanto poco abbiamo fatto finora per impedirlo?

Stefano
Stefano
28 giorni fa

Forse andrebbe detta meglio la storia: l’esercito israeliano ha praticamente messo fuori uso tutti gli ospedali di Gaza bombardandoli e rendendo impossibili le cure di malati e feriti.