Le reazioni

Mafia a Bari, «La Commissione di accesso agli atti è un obbligo per il Ministero»

foto di La bandiera georgiana sventola sulla facciata di Palazzo di Città
Il Palazzo di Città
Il gruppo regionale di Fratelli d'Italia: «Dopo un’operazione antimafia come "Codice Interno" era inevitabile una verifica da parte dello Stato»
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«Da una parte le lacrime del sindaco Decaro, che sono le stesse di tanti sindaci di centrodestra che hanno subito la stessa sorte, dall’altro un atto amministrativo (che nulla a che fare con l’inchiesta penale) sul quale è necessario fare chiarezza: la verifica dello Stato sul Comune di Bari non è contro i baresi ma è in favore della città e della legalità. C’è una legge, l’art. 143 del TUEL, che OBBLIGA il Ministero degli Interni all’indagine sul Comune, dopo quanto accaduto nell’ultimo mese. Ci sono elementi univoci, concreti e rilevanti che portano all’istituzione della Commissione d’accesso, tra cui l’amministrazione giudiziale di una partecipata totalmente dal Comune (AMTAB), senza contare l’arresto, nel corso di questi anni, di due consiglieri comunali per voto di scambio con esponenti mafiosi».

È quanto sostengono in una nota congiunta i componenti del gruppo regionale di Fratelli d’Italia, sottoscritta dal capogruppo Francesco Ventola e dai consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro.

«Nei giorni scorsi – scrivono – abbiamo ascoltato tante inesattezze su dove e come sono stati eletti i consiglieri comunali arrestati, ma, forse, non è chiaro che la legge non fa una questione di maggioranza o minoranza, di destra o sinistra. La norma che ha già colpito 27 Comuni della Puglia, coinvolge il Consiglio comunale intero e non distingue politicamente i consiglieri. Dopo un’operazione antimafia come “Codice Interno” era, perciò inevitabile una verifica da parte dello Stato. Diversi Comuni in Puglia sono stati commissariati per molto meno. Ma in quelle occasioni il centrodestra non ha mai accusato Ministri di golpe o peggio di dichiarazione di guerra.

Il Ministro dell’Interno, Piantedosi, ha solo seguito la Legge dello Stato. La crociata contro lo Stato del centrosinistra è stucchevole oltre che pericoloso per la democrazia. Uno stato giusto non può fare due pesi e due misure rispetto a quanto accaduto negli ultimi anni in altri Comuni della Puglia. Diversi protagonisti che oggi gridano al complotto in altre circostanze hanno sempre parlato di legalità, sostenendo il lavoro delle Prefetture e delle forze dell’ordine.

Non si può stare dalla parte dello Stato a corrente alternata, in questo momento è pericolosa la pressione sulla Prefettura e sul Ministro dell’Interno a cui va la nostra solidarietà. È la norma che impone la verifica non la politica. Probabilmente andrebbe modificata. Non a caso, a ottobre scorso una novantina di sindaci si erano rivolti proprio a Decaro perché sollecitasse al Parlamento la modifica della suddetta legge…».

giovedì 21 Marzo 2024

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Gigione
Gigione
1 mese fa

In Italia delegittimare i migliori è diventata un arte. Una considerazione la vorrei dire, non credo che De Caro dopo aver dichiarato guerra ai clan e vivere da 9 anni sotto scorta lui e la famiglia può essere colluso in un certo qual modo!

Annalisa
Annalisa
1 mese fa
Rispondi a  Gigione

Appunto, Decaro non ha nulla da temere dagli accertamenti. Non si capisce perché voglia andare alla guerra con il ministero degli Interni

Annalisa
Annalisa
1 mese fa
Rispondi a  Gigione

Dopo aver dichiarato guerra ai clan ha dichiarato guerra pure al Ministero degli Interni…

Annalisa
Annalisa
1 mese fa

Se ci sarà un commissario a Bari conosciamo già il nome: Lolita Lobosco.