«La nomina della commissione ispettiva per l’eventuale scioglimento del consiglio comunale di Bari su mandato dei parlamentari di centrodestra è certamente un provvedimento grave, ostile e improvvido, a poco più di due mesi dalle elezioni amministrative».
Così il candidato alle Primarie del centrosinistra Michele Laforgia.
«I fatti oggetto di indagine – scrive l’avvocato barese – sono gravi e non devono essere sottovalutati, ma, stando agli atti e alle dichiarazioni ufficiali del Procuratore della Repubblica, non coinvolgono l’amministrazione della città, da sempre in prima linea nel contrasto alla criminalità comune e organizzata.
La reazione del Sindaco Antonio Decaro è quindi comprensibile, ma la soluzione del caso Bari non può essere affidata a un duro scontro istituzionale, e tantomeno ridotta a strumento di sciacallaggio elettorale per una destra priva di candidati e di argomenti. La posta in gioco è molto più alta e riguarda la libertà di tutti noi.
La città deve reagire con una grande mobilitazione democratica, con il libero e consapevole esercizio del voto: il 7 aprile alle Primarie del centrosinistra, l’8 e il 9 giugno alle amministrative. Dimostriamo con i fatti di essere capaci di scegliere chi deve governare per i prossimi cinque anni, di respingere le ombre e di fare piazza pulita a casa nostra».
Cioè la reazione della Città dovrebbe essere quella di votare le Primarie tra un avvocato penalista al quale per professione potrebbe toccare difendere membri dei clan baresi e un alto dirigente del Comune sospettato di collusione? Mi pare un po’ azzardata come via di uscita.