Da poco più di vent’anni le donne operano con professionalità e impegno nelle Forze Armate. Mentre la prima vigilessa italiana fu assunta a Cervia nel 1966, il corpo di Polizia femminile risale al 1959 e il primo ingresso operativo nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco è datato 1989. Solo con la promulgazione della legge che ha istituito il servizio militare per le donne, la loro presenza nelle Armi e nei Corpi Armati dello Stato è andata via via aumentando con assunzione di responsabilità a tutti i livelli.
Per ricordare il cammino e il contributo delle donne in uniforme al servizio del Paese, l’UNUCI di Bari organizza per l’8 marzo un incontro- dibattito su: “LA DONNA IN UNIFORME – UNA STORIA NATA POCO PIÙ DI VENTI ANNI FA”
L’appuntamento alle 9,30, è presso l’Auditorium “Ianni” del Comando della Polizia locale, in via Aquilino 1.
Nel ruolo di moderatrice la Dott.ssa Antonia Bellomo, già Prefetto di Bari. Sono previste relazioni di:
- Dirigente Superiore dei Vigili del fuoco, Rosa D’Eliseo;
- CC RSE Giovanna Bosso;
- Commissario Sup. di Polizia Locale Francesca Perchiazzi;
- Tramat RN Annalisa Colanicchia Esercito Italiano;
- GdF Beatrice Perciante.
La giornata terminerà con l’esibizione del Coro della Polizia Locale di Bari che eseguirà un breve concerto con repertorio dedicato alla “Donna.”
Purtroppo se continuiamo con questo racconto di presunta emancipazione tra un po’ vedremo donne al fronte in prima linea, anche sul fronte ucraino. Ma non credo possa essere considerata una cosa positiva.
Delle due vigilesse baresi sospese del servizio per aver chiesto protezione a malavitosi di clan locali se ne parlerà in altra sede….ora è il momento della retorica al femminile.
L’importante è tenere lontano dall’8 marzo la fasci-nazione delle divise.