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In piazza per i 10 anni di guerra e due dall’invasione della Russia all’Ucraina

In piazza per i 10 anni di guerra e due dall'invasione della Russia all'Ucraina
Manifestazione a Bari sabato 24 febbraio
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Sabato 24 febbraio, alle 10.00 nella chiesa di San Ferdinando a Bari, a due anni dallo scoppio della guerra, la comunità Ucraina e le associazioni italiane del territorio organizzano una manifestazione commemorativa delle vittime dell’aggressione russa in Ucraina.

A seguire, alle 11.00 nel Museo Civico di Bari, sarà proiettato il film documentario “20 days in Mariupol” di Mstyslav Chernov.

Alla vigilia dell’invasione russa dell’Ucraina, una squadra di giornalisti entra nella città portuale di Mariupol. Durante il successivo assedio, mentre cadono le bombe, gli abitanti fuggono e l’accesso a elettricità, cibo e acqua è interrotto, i reporter, unici rimasti, lottano per raccontare le atrocità della guerra, finché circondati dai soldati russi si rifugiano in un ospedale, in trappola. Le loro immagini, diffuse dai media mondiali, documentano morte e distruzione, e smentiranno la disinformazione russa. Di fronte a tanto dolore il regista e giornalista ucraino Mstyslav Chernov si chiede se filmare ancora possa fare qualche differenza, ma sono gli stessi cittadini di Mariupol a implorarlo di continuare, perché il mondo sia testimone.

Mstyslav Chernov è un giornalista e reporter vincitore del premio Pulitzer, membro di “The Associated Press” e presidente dell’Associazione ucraina dei fotografi professionisti.

Dieci anni fa, nel febbraio 2014, la Federazione Russa iniziò la guerra contro l’Ucraina. Il nemico occupò la Repubblica Autonoma di Crimea e Sebastopoli, alcune aree delle regioni di Donetsk e Lugansk. Fino al 24 febbraio 2022, nell’est dell’Ucraina si sono verificati i principali eventi della moderna guerra russo-ucraina con diversa intensità di ostilità. Sebbene l’opposizione all’aggressione ibrida russa e all’influenza in vari ambiti si sia svolta non solo in prima linea, ma anche sull’intero territorio dell’Ucraina.

Dopo aver effettuato un’invasione su vasta scala dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, il Cremlino voleva distruggere finalmente lo Stato e l’identità ucraina con mezzi militari. Questo attacco ha inferto un duro colpo all’ordine mondiale internazionale creato dopo la seconda guerra mondiale, minando la stabilità non solo dell’Europa, ma anche della sicurezza globale in generale.

L’invasione su vasta scala delle truppe russe in Ucraina ha finalmente strappato la maschera all’aggressivo regime di Putin, che per 8 anni ha finto di essere un “pacificatore” e una “terza parte” nella guerra nell’Ucraina orientale. Per tutto quel tempo, il nemico ha diffuso disinformazione e menzogne sulle “Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk”, che in realtà erano e rimangono regimi di occupazione controllati da Mosca nelle regioni ucraine di Donetsk e Luhansk. Putin ha cercato di convincere il mondo che in Ucraina era in corso una “guerra civile”.

L’invasione su larga scala del 24 febbraio 2022 ha portato la guerra in tutto il territorio dell’Ucraina. Resistendo all’aggressore russo, il popolo ucraino ha dimostrato al mondo esempi di coraggio, resilienza, coraggio, ingegnosità e unità di fronte a un nemico crudele e numericamente superiore.

Nei territori ucraini temporaneamente occupati, i russi ripetono le peggiori pratiche del nazismo: esecuzioni di massa, deportazioni, abusi contro la popolazione civile, saccheggi e furti di proprietà private, patrimonio culturale e collezioni museali. Il massacro di Buch, Izyum, lo sterminio di massa di persone a Mariupol sono diventati una chiara manifestazione della politica genocida di Mosca. Le atrocità, i crimini di guerra e gli stupri commessi dagli invasori russi in Ucraina hanno scioccato il mondo.

L’eroica resistenza degli ucraini non è solo una lotta per la sopravvivenza fisica del popolo ucraino e per la libertà del Paese. In questa guerra, l’Ucraina difende la propria scelta europea, l’identità nazionale e i valori come parte di quelli europei. Gli ucraini versano il loro sangue per un’Europa libera e democratica.

La vittoria dell’Ucraina è una garanzia di stabilità mondiale.

Secondo i dati dell’ONU dall’inizio della guerra su vasta scala della Russia contro l’Ucraina, 10.233 civili sono stati uccisi e altri 19.289 sono rimasti feriti. Il numero di rifugiati dall’Ucraina raggiunge i 6,3 milioni in tutto il mondo.

Più di 1.618 bambini sono rimasti feriti, allo stato di novembre 2023, almeno 503 bambini sono stati uccisi e più di 1.115 sono rimasti feriti di varia gravità.

giovedì 22 Febbraio 2024

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Franco
Franco
2 mesi fa

È davvero sconcertante che la chiesa di San Ferdinando venga messa a disposizione con l’assenso del Vescovo per una celebrazione della guerra. Gli ucraini dimenticano i loro connazionali russofoni uccisi in Donbass dal 2014 in poi, proprio da battaglioni neonazisti come Azov.

Stefano
Stefano
2 mesi fa

E magari si ricordassero pure di menzionare le vittime ucraine causate dall’intervento dell’esercito e delle milizie neonaziste ucraine. Erano loro connazionali pure quelli. Sono 7 mila i civili ucraini di lingua russa uccisi dopo il 2014 nel Donbass. Di quelli non hanno pietà?

Stefano
Stefano
2 mesi fa

Io ricordo invece che a Mariupol i civili erano andati via, erano rimasti solo i neonazisti del Battaglione Azov, asserragliati nella acciaieria. Che alla fine però si arresero. Possibile che gli ucraini abbiano dimenticato tanto presto?

Annalisa
Annalisa
2 mesi fa
Rispondi a  Stefano

Io invece ricordo che a Mariupol gli ucraini russofoni alzarono barricate contro i carri armati dell’esercito ucraino che erano affiancati da reparti neonazisti