Le reazioni

«Solo grazie agli agenti di polizia penitenziaria è stata evitata una carneficina»

foto di Vigili del fuoco
Vigili del fuoco
L'intervento del Sappe dopo l'incendio nel carcere barese
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«Da tempo  il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria – si legge in una nota a firma del segretario nazionale Federico Pilagatti -, dopo aver visitato il carcere di Bari compreso il centro clinico, ha denunciato pubblicamente la gravissima situazione presente proprio presso il centro clinico in cui a fronte di 25 posti  disponibili, sono presenti nel penitenziario barese più di 100 detenuti con  gravissime patologie (allettati, super obesi, su sedia a rotelle ecc.ecc.)  che non trovando posto nella struttura medica, sono stati  alloggiati nelle sezioni detentive ove la situazione igienico sanitaria è molto precaria anche a causa delle barriere architettoniche presenti, che creano gravi problemi ai detenuti malati.

Inoltre il SAPPE ha anche  evidenziato come la presenza di barriere architettoniche per detenuti su sedie a rotella poteva  costituire grave pericolo per gli stessi in mancanza di vie di fuga adeguate, per cui in caso di eventi critici  non avrebbero avuto scampo. Le nostre denunce in cui chiedevamo l’intervento  del Governatore, dell’assessore alla sanità, dei responsabili dell’asl  sono sempre caduti nel vuoto, forse perché  si doveva proteggere qualcuno all’interno del centro clinico. Abbiamo scritto anche ad altri enti, quali magistrato di sorveglianza, garante dei detenuti, associazioni (che a chiacchiere) che dicono di difendere i diritti dei detenuti, anche in questo caso inutilmente.

Non può stupire, così come accade spesso nel nostro paese, che tragedia annunciate, poi si verifichino puntualmente  tra il disappunto anche di chi sapeva ed ha messo la testa sotto la sabbia. Ed è quello che è accaduto in data odierna presso il primo piano del Centro clinico ove per cause ancora da accertare, ha preso fuoco  il materasso ignifugo ed altro di   una stanza ove non c’era nessun detenuto,  con il fumo che si è propagato nell’intero piano  avvolgendolo in una cappa maleodorante e molto pericolosa poiché velenosa.

Tra il fuggi fuggi  generale, alcuni detenuti su sedia a rotella sono rimasti bloccati senza alcuna possibilità di potersi salvare, se non grazie all’intervento  di alcuni poliziotti che hanno messo a rischio la propria pelle per prendere in braccio i detenuti e portarli in salvo, eppoi finire in ospedale (cinque) con segni di intossicazione.

Nel frattempo con l’intervento di altri poliziotti si è riusciti a spegnere anche l’incendio ed a riportare la calma. Vorremmo che fossero rese pubbliche le immagini di quei momenti drammatici  i cui questi eroi a sprezzo della loro vita non hanno esistato un attimo, pur spendo di correre dei rischi  per  salvare la vita a queste persone    che non possono muoversi. La notizia buona è che si è riusciti ad evitare una carneficina ampiamente prevista dal SAPPE, quella cattiva è che in mancanza di morti la questione non verrà affrontata nella dovuta gravità, poiché solo con l’onda dello  sdegno  popolare per una situazione che non è molto diversa dalla tortura, si sarebbero  potute ben definree le responsabilità e chiesto conto a chi finora ha sempre girato la testa dall’altra parte. Noi del SAPPE non ci fermeremo e continueremo a denunciare la gravissima situazione del centro clinico di Bari, con la speranza di trovare qualche autorità che possa intervenire per mettere fine a questo situazione scandalosa  per meri interessi.

Questa vicenda ci ricorda che in questi giorni si stanno concludendo le arringhe  degli avvocati di 11 poliziotti che trovandosi in situazioni simili e con uno stress durato lunghe ore hanno ceduto e  posto in essere atti deprecabili e non accettabili(non tortura poiché hanno salvato la vita al torturato), perdendo con ciò il lavoro,  lo stipendio, la dignità, e rischiando fino ad 8 anni di carcere, mentre tutte le autorità  che sapevano e non hanno fatto nulla se la caveranno con  un po’ di disappunto nonostante costringono detenuti malati in condizioni, secondo noi,  “inumane” “crudeli” “degradanti” con  “annientamento status di essere umano”.

venerdì 26 Gennaio 2024

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