Bari-Palermo 0-2
BARI (4-3-1-2): Frattali; Belli, Di Cesare, Terranova, Mazzotta; Mallamo (40' st Bianco), Maiello (29' st Gigliotti), Scavone (1' st D'Errico); Botta (15' st Galano); Antenucci, Cheddira (1' st Citro). A disp. Polverino, Plitko, Celiento, Paponi, Simeri, Ricci, Misuraca. All. Mignani.
PALERMO (4-3-3): Massolo, Accardi, Marconi (27' st Perrotta), Lancini, Crivello, De Rose, Dall'Oglio (16' st Damiani), Valente (16' st Silipo), Fella, Brunori (16' st Soleri), Floriano (35' st Odjer). A disp. Pelagatti, Grotta, Buttaro, Doda. All. Baldini.
ARBITRO: Luciani di Roma.
RETI: 25' pt Floriano; 14' st (rig.) Brunori.
NOTE: Spettatori 25.872 di cui 430 abbonati e 225 tifosi ospiti. Rec. 2' pt e 6' st.
BARI – Si ferma proprio all'ultima stazione la corsa del treno biancorosso. Stop dopo dieci turni di risultati positivi culminati da ormai tre settimane con la meritata promozione in B. Il Bari si arrende quindi per 0-2 al Palermo nel match che segna il passo di addio dalla Lega Pro. Adesso sotto con la Supercoppa contro Modena e Sud Tirol, le altre due capolista vincitrici dei gironi A e B. Per conoscere l'ordine delle sfide bisognerà attendere martedì. Si giocherà il 30 aprile, il 7 ed il 14 maggio. Poi, sarà tempo di programmare con cura la prossima stagione in cadetteria.
La febbre sale già da un paio d'ore prima dell'inizio della partita. Il clima infuocato serpeggia ai cancelli d'ingresso del San Nicola, aperti con mezzora di anticipo rispetto al previsto per consentire un afflusso più agevole degli oltre 25mila tifosi che si sono accaparrati il biglietto del ribatezzato B day (superato il record contro la Fidelis Andria).
L'evento calcistico dentro lo spettacolo artistico, musicale e coreografico. Tanto che dopo le 16 scatta ufficialmente la festa con la sfilata delle auto d’epoca del Gran premio di Bari che in mattinata – al taglio del nastro di Expolevante – ha mostrato le abilità di conducenti dal calibro del presidente De Laurentiis e del sindaco Decaro stretti gomito a gomito su una fiammante Fiat Balilla anni '30. In rassegna sulla pista d'atletica, i piccoli atleti delle società affiliate al progetto SSC BARI Generation sulle note a palla della disco music confezionata dal dj set degli "Agents of time".
Le note più alte si raggiungono tuttavia pochi minuti dal fischio d'inizio al momento dell'inno ufficiale cantato da Sabino Bartoli in persona mentre imperiosa s'innalza la coreografia della curva Nord: uno sciabordio di bandierine bianche sugli spicchi laterali e rosse nei tre petali centrali superiori. Al centro lo striscione: "La Nord è il cuore del Bari, noi il cuore della Nord". Nella Nord inferiore sventolano oltre trenta bandieroni dietro una fiaccolata di fumogeni biancorossi. Sul resto delle gradinate, tribune a cartonici rossi nell'anello superiore e bianchi in quello infeiore.
Per la partita, pesano le maggiori motivazioni del Palermo intenzionato a conquistare il migliore piazzamento playoff. Rosanero che sbloccano il match al 25' grazie ad una soluzione al volo dell'ex Floriano (pallone sotto l'incrocio alla sinistra di Frattali). Il Bari risponde presente solo due volte e sempre con Scavone. Una volta di testa al lato e un'altra fuori davanti al portiere ospite.
Nell'intervallo, dimentichi delle vicende in campo, tutti distratti dall'esibizione della Bandita per un altro giro di ballo sulla giostra della festa. Pochi minuti prima, breve parentesi anche con Nicola Ventola che – dopo una dichiarazione d'amore per Bari ed il Bari ai microfoni – si prende la sua buona razione di applausi sotto la Curva Nord.
A Mignani il Bari del primo tempo non va giù e così cambia Scavone e Cheddira con D'Errico e Citro. In effetti, sembra un Bari più pimpante. Al 6', Di Cesare tenta una spazzolata dalla distanza. Pallone di pochissimo alto. Un'illusione di ripresa perché il Palermo trova il gol del raddoppio su calcio di rigore trasofrmato al 14' da Brunori per un fallo in area di un difensore biancorosso.
Qui terminano le schermaglie sul rettangolo verde. L'esibizione della giovane cantante barese Gaia Gentile (un meraviglioso "We are the champion") cede il passo alla vera e propria consacrazione della formazione di Mignani celebrata come regina del girone c di Lega Pro dalle mani del presidente Francesco Ghirelli (ricoperto da una valanga di fischi) che consegna la Coppa dei vincitori allo staff con il capitano Valerio Di Cesare in testa. Presenti anche Decaro, De Laurentiis e Polito. Sul tappeto rosso, standing ovation per tutta la squadra e lo staff. E qui il tripudio raggiunge le vette più alte propagandosi ad onda su tutti i settori dello stadio mentre i calciatori innalzano il trofeo nel rituale giro di campo.
Una passerella emozionante non meno dei bagordi che seguiranno in città dopo le 22, i calciatori a bordo di un bus scoperto super percorso del Gran Premio (lungomare e corso Vittorio Emanuele) e la instancabile gente di Bari decisa a non fermarsi più per tutta la notte.