INTERVISTA BIANCOROSSA

Il pragmatismo di Polito: “I complimenti alla fine”

La Redazione
Il diesse parla di scelte di mercato, strategie di lavoro e scenari futuri della realtà barese
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Pragmatico e sincero come sempre, Ciro Polito non si è risparmiato nemmeno nel corso della conferenza stampa odierna al San Nicola. Gomito a gomito col presidente De Laurentiis, il ds biancorosso ha spiegato strategie di mercato, modalità lavorative e orizzonti aperti sul domani del Bari.
MAIELLO E GALANO – “Maiello è un giocatore sul quale pensavo da tempo. Riuscire a prenderlo era lontano. In silenzio, sono riuscito a dare a Mignani un play con le sue caratteristiche per rialzare Maita a mezzala. Per Galano sono andato sui sentimenti di un ragazzo che ha lasciato il cuore qua. Sul piano tecnico, non lo scopro io e senz’altro darà il suo contributo alla squadra. Oggi il calcio è cambiato e un giocatore deve adeguarsi alle idee dei tecnici. Il nostro 3-4-1-2 prevede la massima libertà. Galano oggi ha 31 anni e nel calcio moderno nel 4-3-3 serve tanta corsa. Invece, Galano ha tanta forza nelle gambe e più vicino alla posta sta e più può rendere. Ciano e Mertens, che nascono esterni, oggi fanno gli attaccanti nelle loro squadre. Botta è a parte, può giocare in A e non fa testo. Galano si trova il suo spazio, più da seconda punta che da trequartista. Sarà un’arma in più per Mignani che potrà variare scegliendo il 4-3-3 con Galano e D’Errico larghi. Nel nostro modulo, Galano è perfetto. Quando ci ho giocato contro a Pescara, faceva la seconda punta”.
LE STRATEGIE DI MERCATO – “I complimenti li voglio, se accadrà, a fine campionato. C’è ancora tanto da fare. Rimandiamo tutto a maggio. Siamo al mercato di gennaio e non può prendere tutto. Servono giocatori di esperienza e mettere in campo i giovani è rischioso. Io li ho sempre scelti in carriera. Se non puoi, devi andare sull’usato sicuro e dobbiamo uscire da questo campionato infame. In futuro, servirà un giusto mix tra giovani esperti. Stavolta sono andato su giocatori forti ed esperti che possono dare un contributo alla squadra. Falcinelli? Questa squadra era ed è molto fornita. Il mercato ti mette davanti una possibilità e alzare il livello. In quel momento, c’era una possibilità di liberare Citro e chiamare Falcinelli. Ormai è passato. Quello che sarà, quando arriveremo all’obiettivo, ci sarà un quadro molto chiaro”.
CAPITOLO DEZI – “Non l’ho mai cercato e non ho mai parlato di Dezi. Mi hanno contatto anche miei ex compagni che hanno giocato con lui. Ma nient’altro. Per il play, mi sono cautelato avendo anche Misuraca al posto di Andreoni. Dezi è bravo, ma non ci ho mai pensato”.
SIMERI E IL BARI – “La sua volontà è stata sempre quella di rimanere. Va sostenuto caratterialmente, ma in questa squadra capita di stare cinque partite fuori. L’importante è che il Bari vada in B. Simeri, a differenza di altri, è molto legato alla piazza. Non ho mai fatto mercato su Simeri. Darlo all’Avellino? Sarebbe stato assurdo. Simeri è il primo tifoso del Bari e farà parte del gruppo”.
TUTTA LA VERITA’ SU MARRAS – “Ho solo detto la verità. Marras aveva una parola da uomo sino al 15 di gennaio. Mignani lo ha fatto giocare. Ma chi non ha il piacere di indossare questa maglia, è giusto che vada via. Ognuno si prende le sue responsabilità. Ho solo detto la verità ed è giusto che la città sappia”.
GLI ULTRATRENTENNI E I GIOVANI – “Bisogna andare al sodo. Non si può ottenere tutto. Qualche giovane, in passato, l’ho preso. Ma questa volta avevamo tanti esuberi. Convincere i colleghi significa metterci la faccia. Aiutare i ragazzi, vedi Andreoni, è importante. Sono persone con famiglia e meritano delle possibilità. In futuro faremo qualche plus valenza. Nel frattempo, guardo l’allenamento e mi vedo due, tre gare al giorno degli altri gironi. Mallamo e Ricci, per esempio, sono giovani. Volevo Tascone. Ho fatto un’offerta e non me l’hanno dato. Mallamo è un tuttocampista. Può fare tutto, il migliore giovane della B di due anni fa. Polverino è un altro ’97 e so che ragazzo è. Vi garantisco che, con 4 centimetri in più, sarebbe ancora più forte”
IL RUOLO DEL DS – “Tratto i calciatori come miei figli. Quando lo prendo, lo chiamo e gli spiego cosa voglio. Ci tengo a questo. Avere giocatori alle mie dipendenze, fa la differenza. Vedi Mallamo, ha forza, gambe e polmoni. Ce lo vogliamo tenere stretto”.
I PREGI E I DIFETTI DI DE LAURENTIIS – “In questo mondo è difficile trovare un presidente che si fidi completamente del ds. De Laurentiis ha per me un rispetto assoluto per la mia persona. A lui dobbiamo spiegare tutto, ha tante conoscenze in tanti campi anche se non è di questo mondo. Con lui lavoro con la massima tranquillità. Spero di starci insieme il più a lungo possibile. Meno persone parlano e meglio si sta. I risultati aiutano i rapporti, ma una volta che lo hai creati è difficile
romperli”.
L’ADDIO DI DI GENNARO – “Lo ringrazio pubblicamente per il comportamento avuto, anche se tecnicamente non ci ha dato. Il ragazzo ha grandissimi valori umani. Aveva un altro anno di contratto, ha lasciato per qualche problema personale e senza fare atti di forza. Ha spiegato anche ai compagni che non c’era più con la testa per motivi suoi”.
IL PROGETTO BARI NEL FUTURO – “Viviamo alla giornata. Di volta in volta metteremo davanti il nostro progetto. Step by step come dice il presidente. Sono sceso in C solo per il Bari. Idem per i calciatori, che è più facile portare in questa categoria perché si sceglie Bari, la famiglia De Laurentiis e la piazza”.

sabato 5 Febbraio 2022

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