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Influenza, l’Osservatorio epidemiologico regionale: «Dovrebbe andare meno peggio dell’anno scorso»

Nicola Palmiotto
Cinzia Germinario dell'Osservatorio epidemiologico regionale: «È comunque importante vaccinarsi»
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Down under. Gli antipodi. È lì che si concentrano le attenzioni della comunità medica per capire come sarà l’influenza di quest’anno. Per fare delle previsioni si valuta com’è andata nell’emisfero australe, dove la stagione invernale sta appunto per concludersi. «I ceppi circolanti, che appartengono alla classe A e B sono praticamente identici nei due emisferi, anche se ogni anno ci sono delle piccole variazioni», spiega Cinzia Germinario responsabile dell’Osservatorio epidemiologico regionale, il braccio tecnico scientifico dell’assessorato alla Salute. E diversamente da quanto accaduto lo scorso anno le cose nell’emisfero sud non sembrano andate poi così male. Infatti in Australia e Nuova Zelanda – scrive il Ministero della Salute nel bollettino del 15 ottobre – l’attività influenzale è rimasta a livelli bassi e persino al di sotto della soglia stagionale durante l’intera stagione.

VACCINI «È difficile però prevedere esattamente come andrà l’influenza nel nostro emisfero- specifica Germinario -. Sembra però che dovrebbe essere meno impegnativa dello scorso anno quando molte persone sono state colpite dal virus». Le motivazioni, che hanno causato durante lo scorso inverno in Puglia circa 50 casi gravi, un dato in deciso rialzo rispetto agli scorsi anni, sono da addebitarsi a «un ceppo particolarmente aggressivo ma anche allo scarso ricorso ai vaccini», aggiunge la professoressa Germinario. Un fatto, quello del calo delle persone che si vaccinano, che non è difficile mettere in correlazione con l’acceso dibattito in corso nell’intero Paese. Per questo motivo a breve è prevista la partenza della campagna vaccinale della Regione Puglia che lo scorso anno si è avvalso di un testimonial di eccezione quale lo stesso Governatore Michele Emiliano. «È importante vaccinarsi soprattutto per quelle fasce della popolazione maggiormente esposte al rischio. Mi riferisco a persone al di spora dei 65 anni, bambini e adulti con patologie croniche come per esempio diabete, nefropatie e broncopatie», assicura la responsabile dell’Oer.

IL PICCO Ma quando arriverà il picco e soprattutto quali sono le contromisure da prendere? «In genere il picco arriva verso gennaio, l’anno scorso però si è verificato un po’ prima – afferma Germinario -. Le indicazioni che si possono dare ai cittadini sono sempre le stesse: lavarsi contenente le mani ed evitare per quanto possibile i luoghi molto affollati. Ma ribadisco che la cosa più importante è vaccinarsi». Sebbene il picco non sia proprio dietro l’angolo, il calo delle temperature in arrivo e la discesa di un nucleo di aria fredda dal nord Europa a partire dai primi giorni di questa settimana ci potrebbero portare inevitabilmente in “regalo” i primi raffreddori.

lunedì 22 Ottobre 2018

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