«Occorre dichiarare lo stato di emergenza ed utilizzare le procedure della protezione civile anche attraverso la requisizione di un edificio adatto all’uso. Chi ha il potere non attenda più».
Lo dichiara all’Ansa il sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervenendo sulla questione dell’edilizia giudiziaria barese, costretta in parte a trasferirsi in una tendopoli allestita all’esterno del palazzo in via Nazariantz (sede della Procura e del Tribunale penale) dopo la sospensione della inagibilità dell’immobile.
«Guardando le scene della tendopoli in via Nazariantz – dice Decaro – la città di Bari prova un sentimento di vergogna. Prova vergogna nei confronti dei magistrati, degli avvocati, di tutti gli operatori e dei cittadini che attendono giustizia».
«Ci sarà tempo per guardare e individuare le responsabilità – aggiunge -. Ora lo stato deve rialzare la testa. È definitivamente finito il tempo dei dubbi, delle sottili interpretazioni e dei rinvii. Di fronte ad una situazione straordinaria bisogna ricorrere a rimedi eccezionali.
Le calamità non sono solo quelle naturali ma anche quelle della burocrazia. Siamo di fronte ad una calamità burocratica. Questo è un terremoto tecnico e amministrativo e sotto le macerie rischia di morire lo stato».