Il dibattito sulla nuova legge elettorale si arricchisce del contributo di Raffaele Fitto.
«È evidente che questa legislatura è
in via di esaurimento, e che sarebbe auspicabile un rapido scioglimento
delle Camere. Ma la condizione per farlo non può essere l’approvazione
di una legge elettorale “qualunque”» dichiara il leader di Direzione Italia,
«Se
si approva – come noi auspichiamo – una legge “decidente”, cioè una
legge che possa ragionevolmente far sperare di avere un vincitore e una
maggioranza la sera delle elezioni, allora si può votare al più presto:
anzi, farlo presto sarebbe addirittura un segnale di stabilità per i
mercati e gli osservatori internazionali» continua Fitto.
«Se
invece – ammonisce – si vuole il voto subito con un sistema elettorale concepito per
non produrre un vincitore ma un pareggio (e quindi complicate e incerte
trattative post-elettorali), allora siamo dinanzi a una clamorosa prova
di irresponsabilità. L’Italia
ha il terzo debito pubblico del mondo, e siamo già nel mirino dei
mercati, com’è evidente a tutti. Il mix tra crisi bancaria-crisi sui
mercati-crisi migratoria e l’assenza di un governo porterebbe l’Italia a
rischi fatali.
Allora,
se si vuole anticipare, si faccia una legge “decidente”. Altrimenti, se
si vuole una legge pro-pareggio, si faccia la legge di bilancio, si
rispetti la tempistica ordinaria e si voti all’inizio del 2018».