Cultura

Spazio Murat, chiude “Cosmologie”

Lorenzo Pisani
551 visitatori in cinque settimane per la mostra a cura di Parasite 2.0
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Si è conclusa domenica 9 aprile Cosmologie: nuovi modelli dal Presente Estremo, primo progetto espositivo del 2017, presentato da Spazio Murat, dedicato alla sperimentazione culturale e alle relazioni tra architettura, design, arte e attivismo.

551 i visitatori totali, inclusi gli studenti universitari e quelli dell’Accademia di Belle Arti di Bari che hanno visitato il fantaspazio allestito nello Spazio Murat. Si aggiungono a questi i 50 bambini che nel corso degli incontri loro dedicati hanno potuto arrampicarsi su montagne artificiali, rimodellando le strutture dell’installazione, giocando ad interpretare a loro modo il paesaggio artificiale realizzato dagli artisti.

Un bilancio molto positivo per gli organizzatori e curatori della mostra sperimentale, sia da un punto di vista numerico, sia da quello dell’interesse e del dialogo che si è generato sulla mostra, elementi su cui si intende continuare a lavorare per coinvolgere un pubblico sempre più ampio, attento e curioso.

«Ringraziamo i Parasite 2.0 per aver concepito questo progetto site specific, coinvolgendo Spazio Murat in un processo partecipativo che ha coinvolto adulti e bambini, a più livelli, pur affrontando temi complessi, apparentemente in maniera leggera e ludica» afferma Paola Lucente, responsabile della programmazione artistica di Spazio Murat. Il primo esperimento di produzione e collaborazione con il collettivo milanese ha prodotto, infatti, nuovi spunti creativi e modelli di lavoro che ispireranno i prossimi progetti. «Ringraziamo tutti i relatori protagonisti degli incontri di approfondimento che si sono susseguiti per quattro settimane consecutive, ogni sabato dal 3 al 25 marzo, su temi quali arte virtuale, intelligenze artificiali, antropocene, biohacking, blockchain e nuovi modelli di organizzazione degli spazi sociali. Incontri che hanno attratto una partecipazione attenta e curiosa di addetti ai lavori e non, e che hanno suscitato commenti positivi e richieste di replica di iniziative di questo genere – continua Paola Lucente -. Siamo soddisfatti anche dei tre workshop, a cura dei Marginal Studio, Small Lab e Plasticity, e dedicati ai più piccoli che abbattendo ogni barriera e pregiudizio si sono cimentati e confrontati con tematiche apparentemente lontane da loro. Grazie a questi momenti abbiamo imparato moltissimo su come costruire un programma laboratoriale a misura dei più piccoli».

«Il nostro impegno è quello di tracciare in maniera collaborativa e specifica un progetto orientato alla diffusione e alla conoscenza della cultura contemporanea a Bari e in Puglia, trovando il nostro ruolo nella città e trasformando la Spazio Murat di Bari da contenitore espositivo a luogo di incontro e ricerca tra i differenti linguaggi che abitano il contemporaneo» aggiunge Giusy Ottonelli, co-fondatrice di Impact Hub Bari, società che gestisce Spazio Murat.

martedì 11 Aprile 2017

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