Gli allevatori pugliesi si danno appuntamento all'Ipercoop di Japigia con i loro bovini al seguito.
Si fa più aspra la contesa sul latte italiano, al centro della mobilitazione nazionale che oggi farà tappa anche a Bari.
L'associazione di categoria del mondo agricolo protesta «per impedire la chiusura delle stalle e gli effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti».
Lo ha annunciato ieri il presidente Roberto Moncalvo dal presidio degli allevatori a Ospedaletto Lodigiano (in provincia di Lodi) davanti al centro di distribuzione della multinazionale del latte francese Lactalis, che ha acquisito i marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi, Locatelli e Cademartori.
Gli allevatori italiani porteranno le proprie mucche a rischio di estinzione davanti ai supermercati e ai centri commerciali per fare conoscere, anche ai più piccoli, da dove proviene il loro latte e come si ottengono i formaggi senza polveri o semilavorati industriali. L’incontro con i consumatori al momento di fare la spesa – sottolinea Coldiretti – ha anche l’obiettivo di dare di utili consigli nell’acquisto di prodotti lattiero-caseari per non cadere nell’inganno del falso Made in Italy.
Sotto accusa il latte, lo yogurt e i formaggi spacciati come italiani per la mancanza di una normativa chiara in etichetta, ma anche per l’utilizzo di sottoprodotti, dalle cagliate alle caseine, che mettono a rischio la qualità.