Il 29 e il 30 settembre ritorna “Mare senza Plastica”, la campagna di sensibilizzazione sull’inquinamento da microplastiche del Mar Mediterraneo dell’associazione Ambiente Puglia rivolta alle scuole. Numerosi gli enti che hanno accordato il loro patrocinio: Regione Puglia, Comune di Bari, Assonautica Bari, Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Vedetta sul Mediterraneo, Parco Regionale delle Dune costiere, Università degli studi di Bari Aldo Moro e Expédition Med.
Al liceo Artistico Statale "De Nittis – Pascali" di Bari domani alle ore 9.30 si parlerà di direttive comunitarie, monitoraggi e cetacei con Pietro Petruzzelli, assessore comunale all’Ambiente, Nicola Ungaro, dirigente Arpa Puglia, Nicola Zizzo, docente dell'Università degli Studi di Bari e Nicolò Carnimeo, docente di Diritto della navigazione e dei trasposti, scrittore e navigatore.
Il 30 settembre, appuntamento alle ore 14.30 al bar della spiaggia Pane e Pomodoro per una giornata di raccolta di rifiuti spiaggiati.
«I rifiuti abbandonati sul litorale o sversati in mare – ha dichiarato Paolo Lepore, presidente di Ambiente Puglia –, in particolare gli oggetti di plastica, minacciano non solo la sopravvivenza della biodiversità marina ma anche la nostra».
Tappi e bottiglie, sacchetti di plastica, scatole di polistirolo per conservare il pescato, reti provenienti da allevamenti di cozze, cannucce di succhi di frutta, boe e cordame vario per imbarcazioni costituiscono la maggior parte dei rifiuti spiaggiati maggiormente presenti e persistenti nel tempo sugli arenili e sulle spiagge pugliesi. Anche le cicche di sigarette sono presenti ovunque in maniera massiccia.
La situazione non migliora. Gli studi effettuati da una équipe di ricercatori del progetto Expédition Med hanno dimostrato che le concentrazioni di plastica nel bacino del Mediterraneo sono più alte di quelle degli oceani: l’impatto stimato è di 290 miliardi di microframmenti inferiori al millimetro, solo nei primi quindici centimetri d’acqua. È stato calcolato che dei 100 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno, il 10% finisce in mare, vale a dire il 70% di tutti i rifiuti sversati; di questa produzione, da 500 miliardi a un trilione sono solo buste di plastica, e i numeri sono simili per piatti, bicchieri, pellicole per alimenti, bottiglie.
Hanno sostenuto la campagna Abap (Associazione biologi ambientalisti pugliesi), Cbs Club Sommozzatori Bari, Eco dalle Città, Ecomuseo urbano del nord barese, Laboratorio urbano, Sviluppo Sostenibile, Wwf Puglia.