Si chiamano oloturie e sono meglio conosciute come "cetrioli di mare". Sono molluschi particolarmente ambiti nei paesi orientali, dove possono raggiungere il prezzo di 600 euro al chilo. Ma sono una specie protetta, la cui pesca, quindi, è vietata.
Il perchè è presto detto. L'oloturia svolge un ruolo importante nell’ecosistema marino: nutrendosi della materia organica morta, mescolata alla sabbia, aiuta a mantenere pulite le praterie di alghe. E, secondo alcuni studi, anche a mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
Pescatori e rivenditori senza scupoli sono però sempre in agguato, come dimostrano le numerose segnalazioni giunte in Capitaneria. È il caso del commerciante multato martedì per 3.500 euro dalla Guardia Costiera. I militari del Nucleo ispettivo pesca della Direzione marittima di Bari hanno sottoposto a controllo un automezzo refrigerato fermato sul lungomare sud di Bari. Al suo interno, immerse in vasconi d’acqua, 15 tonnellate del mollusco.
L'operazione segue di poche settimane il sequestro di altre circa 5 tonnellate di oloturie. Tutte gli esemplari giudicati vivi e vitali, sotto il controllo dei medici veterinari dell’Asl Bari Putignano, sono stati rigettati in mare con l’ausilio delle motovedette della Guardia costiera.