Cronaca

Tartarughe marine, la strage infinita. Ancora spiaggiamenti

La Redazione
Esami sulla carcassa rinvenuta a Santo Spirito. Un altro esemplare è stato recuperato da un sub a Mola di Bari: verrà operato e liberato
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A poche settimane dal decimo anniversario della creazione del Centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, continua l'attività di recupero di esemplari di Caretta caretta e, purtroppo, anche di carcasse.

Pochi giorno fa, infatti, é giunta una tartaruga di circa 35 centimetri di lunghezza carapace che presentava preoccupanti lesioni a livello delle inserzioni delle pinne anteriori. Lesioni dovute alla permanenza nelle reti da posta in cui l'animale é rimasto impigliato per diverso tempo, fino a quando un sub non ha provveduto a liberarla e a consegnarla in tempo alla Capitaneria di Porto di Mola di Bari. La tartaruga nei prossimi giorni sarà sottoposta,  da una equipe di esperti e chirurghi diretti dal prof. Antonio di Bello, a un intervento chirurgico nel dipartimento di Medicina veterinaria di Valenzano.

La tartaruga verrà poi rimessa in libertà non appena le sue condizioni saranno favorevoli e le permetteranno di tornare a nuotare e predare .

Meno fortunata, invece, é stata la Caretta caretta rinvenuta a Santo Spirito. Allertati dalla Polizia municipale di Bari, gli attivisti al loro arrivo non hanno potuto far altro che constatarne il decesso dell'animale di circa 60 centimetri di lunghezza carapace. Secondo Pasquale Salvemini, responsabile del centro di recupero, il decesso risalirebbe a poche ore dal suo ritrovamento.

La carcassa, infatti, è risultata perfettamente conservata e su di essa verrà effettuata una necroscopia dal prof. Nicola Zizzo del dipartimento di Medicina veterinaria di Valenzano per stabilirne le cause del decesso.
 

mercoledì 19 Novembre 2014

(modifica il 30 Maggio 2022, 21:44)

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