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Acqua bene comune, nasce la Rete appulo-lucana

La Redazione
Associazioni e cittadini rispondono all'appello del comitato pugliese. Riflettori puntati sugli invasi in Basilicata
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Si sono riuniti sabato ad Altamura i cittadini e i movimenti che hanno aderito all'appello del comitato pugliese Acqua bene comune. È nata così la "Rete appulo-lucana salva l'acqua".

L'incontro è stato convocato dopo una serie di allarmi provenienti da diverse zone della Basilicata, e in particolare dalla zona dell'invaso del Pertusillo. Allarmi legati alle attività estrattive di idrocarburi e di trivellazione e al conseguente rischio di inquinamento, su cui esistono già segnalazioni e denunce provenienti.

In particolare, si è discusso dei risultati di analisi condotte da Albina Colella (ordinario di Geologia dell'Università di Potenza) sull'invaso del Pertusillo in cui emergerebbe la presenza nelle acque dell'invaso (da cui attingono molti comuni della Puglia) di sostanze inquinanti, tra cui idrocarburi.
Sulla base di tali risultati si è proceduto a inoltrare una formale denuncia all’Unione Europe per le violazioni di numerose norme del diritto comunitario. La denuncia ha messo in evidenza la mancata tutela delle acque, lo sfruttamento intensivo del territorio, la distruzione delle economie locali e di ogni forma di economia sostenibile.

Fare ricerca petrolifera costa in Basilicata «solo 2 euro per chilometro quadrato», denunciano gli attivisti. «L'intero bacino imbrifero che fornisce l'acqua potabile alla Puglia, per uso civile e agricolo rischia seriamente un definitivo e irreversibile inquinamento, le cui conseguenze, a fronte dei ricavi modesti, provenienti dal petrolio, potrebbero costituire una vera e propria catastrofe, nell'imminente futuro», riporta la Rete appulo-lucana.

« Ciò che manca  – sostengono – è la necessaria presa di coscienza del pericolo che incombe, sia da parte dei cittadini pugliesi e lucani sia da parte degli Enti locali e, per questo, a breve, partirà una campagna di divulgazione».       Non solo sensibilizzazione. Si pensa anche a un evento che porti all'attenzione di media, amministratori locali «e, perché no, delle stesse procure quanto sta accadendo».

«Stiamo rischiando di diventare come il Texas», concludono gli attivisti.

La Rete è composta da: Comitato Pugliese Acqua Bene Comune, Acqua Bene Comune Altamura,  il Grillaio Altamura, Qui Bari Libera, Centro Studi Torre di Nebbia, Associazione Carthage, Rifiuti Zero provincia Bari, Acqua Bene Comune Bari, Coordinamento Acqua Pubblica Basilicata, Mediterraneo No Triv, Associazione Ross@, Acqua Bene Comune Giovinazzo, Acqua Bene Comune Lecce.
 

lunedì 14 Aprile 2014

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