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Intervista esclusiva a Paolo Fassari: Dirigente della Polizia Stradale

Davide impicciatore
Fu lui che, nel luglio 1992, dopo il ritrovamento della borsa sul sedile della Croma di Borsellino, sopraggiunse in via D'Amelio
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Luglio è passato, Agosto appena iniziato, ma la PolStrada non va in vacanza! Nel bel mezzo dell’Estate 2013, fra esodi e controesodi, fra mare e montagna, le strade si riempiono e aumenta il rischio di incidenti e di rimanere paralizzati ore e ore in ingorghi di alcune centinaia di chilometri solo per rilassarsi qualche ora lontano dalla routine quotidiana. In merito ai problemi che ci sono quotidianamente per strada, soprattutto in questo periodo dell’anno, abbiamo intervistato in esclusiva il dr. Paolo Fassari, Primo Dirigente della Polizia Stradale e Dirigente del Compartimento Puglia della stessa PolStrada. Il dr. Fassari, entrato in Polizia nel 1985, è stato a Palermo sino al 1993 (sezioni narcotici, rapine e Digos), poi a Catania nella Squadra Mobile. Nel 2002 è stato promosso Dirigente, venendo spostato a Messina (in Questura). Dopo tre anni entra definitivamente nella Polizia Stradale: Reggio Calabria, Napoli e infine il Compartimento Regionale Puglia sono le sue tappe: «Mi sono trovato bene un po’ dappertutto», ci confessa lui.

Domanda:Puglia e Campania, così vicine geograficamente e così simili per alcuni aspetti legati alla circolazione stradale, come l’alta incidentalità, i furti, le rapine, eccetera. Per scongiurare questi  aspetti negativi per l’ordine pubblico, quali accorgimenti state mettendo a punto?
Risposta:Puglia e Campania sono unite da un’autostrada molto particolare, la A16, una strada poco trafficata ma sicuramente molto insidiosa sotto il profilo criminale perché, nonostante la presenza delle Forze dell’Ordine, rimane teatro – soprattutto nelle ore notturne – di furtarelli nelle aree di servizio e di rapine, fra cui attacchi a portavalori. E’ un tramite che collega la frontiera Adriatica con quella Tirrenica, portando uno spostamento notevole commerciale di ortaggi ma soprattutto di turisti (vedi l’incidente di Avellino). Lo sforzo dei vari compartimenti (Campania, Puglia e Basilicata) è sinergico: cerchiamo di stare numericamente in posizionI adeguate, attuiamo strategie in collaborazione con Autostrade per l’Italia mirate a razionalizzare risorse e dispositivi (stiamo stanziando nelle aree di servizio decine di pattuglie in abiti civili, soprattutto nel week-end e di notte). Gli altri obiettivi che la Stradale si pone come priorità sono il controllo delle merci e la guida sotto iterazione di alcool: si è sfatato il luogo comune che dice che in Veneto bevono tanto e qui no. Noi siamo molto attenti al profilo educativo: abbiamo fatto delle campagne durante l’anno per prevenire piuttosto che reprimere, in quanto la Polizia Stradale ha dismesso da tempo gli abiti di poliziotti che fanno le multe, puntando sul fenomeno educativo e preventivo. Dobbiamo smetterla di dire che esistono le strade killer o la nebbia assassina: seppur non mi compete, non dico che le strade siano in buono stato, ma è indubbio che una condotta poco accorta e un errore umano sono la spiegazione in negativo degli eventi che succedono per la strada.

D:Il bilancio di incidenti durante questa prima parte d’estate è maggiore o minore rispetto allo stesso periodo del 2012?
R:Abbiamo avuto un Luglio decisamente positivo rispetto a quello dello scorso anno: gli incidenti rilevati, soprattutto in autostrada, sono esattamente la metà. Se pensiamo che a Luglio gli incidenti mortali sono stati uno in più, dobbiamo pensare che quelli con lesioni sono passati da 72 a 53, quelli con danni accorsi da 154 a 47 e che nell’autostrada pugliese non vi è stato nessun incidente mortale neanche nel 2013 dall’inizio dell’anno. Questo è frutto di presidi e di strumentazioni che hanno inciso in maniera decisa sulla velocità, quali il dispositivo Tutor che ha decimato il numero degli incidenti. Purtroppo il 3 agosto è stato macchiato sulla viabilità ordinaria qui nel barese da alcuni incidenti mortali: questo dimostra che, per quanto noi ci impegniamo con dedizione nel nostro lavoro, l’accortezza alla guida è l’unico rimedio per evitare certi incidenti.

D:Tangenziale di Bari, Andria-Trani, Andria-Bisceglie, Molfetta-Terlizzi…sono solo alcune delle strade a rischio nel nostro territorio. Qual è la situazione oggi delle nostre strade? Con i continui provvedimenti legislativi e normativi, le cose vanno davvero migliorando?
R:Per quanto riguarda la statale 16 è chiaro che è una strada che è stata costruita allorquando il parco circolante era sicuramente molto inferiore: quando la portata viene sottoposta a pressione da parte di un quantitativo tot di veicoli, è chiaro che questi camminano a breve distanza con maggior rischio di tamponamento e questa paradossalmente è la cosa più auspicabile perché porta effetti meno letali. La notte purtroppo si corre e questa è una strada che invoglia gli stupidi a premere sull’acceleratore, anche se non credo che in tutta la sua lunghezza sia fra le peggiori strade che ho visto. Per il Barese, tangenziale è quella che va verso sud, che va verso il mare e che lo costringe a stare incolonnato sotto il sole, ma è una situazione che non nasce oggi, lo sanno tutti. Forse qualcuno ci rimarrà male, ma non credo che l’incolonnamento sia il grande problema della sicurezza stradale. La Puglia è la nona regione italiana per parte circolante (numero di vetture immatricolate nel 2012, ndr.) ma è la sesta per numero di autobus, cosa strana rispetto a regioni come Emilia, Piemonte e Toscana. Tutor e patente a punti sono importanti deterrenti, ma non credo che la deterrenza possa risolvere tutto.

D:Per chi ancora non lo sa, come funziona il sistema di controllo della velocità con TUTOR?
R:Premetto che il Tutor è il frutto di una modifica normativa che ha consentito di misurare la velocità non in modo puntuale ma in modo medio (prima dell’introduzione della modifica del codice 142 si rilevava e contestava la velocità ad un veicolo che in un certo punto passava ad una velocità superiore a quella consentita, ndr.). Per misurazione media si intende la misurazione di un tratto di strada in cui viene misurato sostanzialmente l’orario in cui si transita da un portale (start) e un portale dove si segnala il ritorno (stop); la velocità media calcolata fra questi due caselli è una velocità che consente, qualora superi il limite, di verbalizzare tale infrazione. Ogni portale è start e stop del precedente.

D:Estate, tempo di vacanze e di viaggi: la Polizia Stradale com’è preparata ad affrontare questa emergenza stagionale?
R:Premetto che la Polizia Stradale si occupa di autostrade e strade extra urbane principali, escludendo quindi quelle comunali, provinciali e quelle presenti nel territorio urbano, eccetto alcune eccezioni di controllo. Credo che la domenica di più intenso traffico sia stata quella passata. Credo che, tranne gli accessi periodici tipo Alberobello e Fasano, una stasi forte della circolazione alla restrizione della tangenziale che va da Mola alle vie balneari non ci siano delle criticità di primo livello in Puglia. Le criticità sono gli incidenti, ma quelli sono difficili da prevedere.

D:Spending review: come sta incidendo il taglio della spesa pubblica nell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza e in particolare per la Sicurezza Stradale?
R:Io ritengo che la spendingreview incida un po’ in tutti i settori della pubblica amministrazione. Credo sia compito di un buon dirigente e di un buon poliziotto quello di gestire al meglio le risorse che ha cercando di privilegiare una certa tecnologia. I problemi, onestamente, ci sono stati. Però negli uffici in cui sono stato non è mai successo che ci siamo trovati senza poter rifornire macchine o senza poter pagare gli straordinari. E’ chiaro che le risorse non le sperperiamo e che cerchiamo di essere oculati, anche perché sull’Autostrada siamo dei privilegiati in quanto le autovetture, le caserme ma anche la benzina la paga Autostrade per l’Italia. Indipendentemente dalla spendingreview, ragionando da dirigente della P.A., pensare che la risoluzioni di un qualsiasi fenomeno, anche criminale, consista nel militarizzare un territorio è sbagliato a priori. Io non sono di Bari, però mi dicono che il Quartier San Paolo dove ora ci troviamo non più tardi di una decina d’anni fa era invivibile; io sono stato in città come Napoli, Catania e Palermo e vi dico che questo quartiere è un oasi (sicuramente zeppa di telecamere) e se è un posto invivibile non ho capito niente. Penso che la tecnologia debba essere altrettanto ben impiegata in questo territorio. L’economia ha inciso in tutto, anche nel pagamento delle multe.

D:Con la turnazione delle ferie, state avendo problemi di personale o riuscite comunque a gestire ogni esigenza, almeno quelle ordinarie?
R:La PolStrada è fatta da persone che amano molto il proprio lavoro e sono molto gelose della loro professionalità e quindi sono abituate ad una filosofia che li vede lavorare quando gli altri riposano. E’ chiaro che nella suddivisione dei periodi si tiene conto di stagioni di super lavoro, che poi non sono uguali dappertutto. I ragazzi sono ben abituati a turnare e ogni reparto assicura sempre molto più del personale previsto dal regolamento. Per esempio in Puglia, regione terminale della Penisola, dopo il 16/17 la situazione si affievolisce. Quelle che lavorano per la Stradale sono persone innamorate del proprio lavoro, al punto da precipitarsi se chiamate durante le proprie ferie.

D:Stando alla sua esperienza, quanto è diminuito/aumentato il tasso di criminalità e/o infrazioni negli ultimi dieci anni? E, secondo Lei, quali ne sono le cause?
R:La criminalità è un fatto legato strettamente al territorio. La Puglia è sicuramente una terra di reati predatori (furto, furto in abitazione) che porta, soprattutto nei centri urbani, a un proliferarsi di un accordo fra la criminalità locale e quella che proviene dall’altra parte del mare. La criminalità più forte è quella dedita alle rapine, soprattutto in area bitontina, che si è allargata anche a regioni del nord esportando le sue capacità delinquenziali. Io trovo importante porre attenzione a una serie di norme comportamentali quali la guida sotto l’influenza di alcool e stupefacenti, e poi tutto quello che è un’attività di prevenzione. Spesso la gente non paga l’assicurazione non solo perché è cafona, ma perché non gli arriva lo stipendio e non ha i soldi per farlo e deve comunque andare a lavorare. Anche la revisione è un altro aspetto importante (anche se qualche volta può essere un formalismo): è chiaro che il battere sotto questi aspetti è un modo di investire sulla prevenzione, sul futuro.

D:Quale città sceglierebbe fra Bari e Napoli?
R:Io sono siciliano (ride), scelgo la città dove sono nato. Bari e Napoli sono città diametralmente opposte: Napoli ha la sua storia e vive di espedienti, Bari è una città un po’ più razionale – chiaramente è più nuova –, certamente è più ordinata. Chi si lamenta del traffico pugliese, con tutto il rispetto, provi a guardare alla A1, con sei corsie e un traffico bloccato sino all’orizzonte e poi vediamo se si lamenta perché fa due km di fila per Torre a Mare.

D: Lei è lo stesso Paolo Fassari che – nel luglio 1992, dopo il ritrovamento della borsa sul sedile della Croma di Borsellino – sopraggiunse in via D’Amelio insieme a Francesco Paolo Maggi, all’epoca assistente capo di Polizia. Lei stesso invitò il Maggi a portare la valigetta di Borsellino (già priva dell’agenda rossa) in Questura. Quali sono i suoi ricordi?
R:Queste sono esperienze di vita segnate dalla mia presenza a Palermo, la maggior parte delle quali passate nella Squadra Mobile e in parte nella Digos. E’ chiaro che sono esperienze formative e molto toccanti. Ho avuto la fortuna di conoscere colossi sia della polizia che della magistratura. Io ero un giovinetto che ha avuto l’onore di conoscere personalmente Giovanni Falcone con il quale ho lavorato. Borsellino un po’ meno. Erano personaggi di alta levatura. Palermo è stata per me una città molto molto formativa.

mercoledì 7 Agosto 2013

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