Alle 20,45 di ieri lunedì 26 novembre il Liceo Classico Socrate è stato occupato. “Occupando la scuola vogliamo esplicitare il nostro malessere rispetto alla programmatica, violenta destrutturazione della Scuola pubblica, bersaglio privilegiato delle politiche di risparmio del Governo- hanno dichiarato gli occupanti- Vogliamo dire no ai tagli a Scuola pubblica e Università pubblica da quasi 200 milioni previsti dalla Spending Review. Vogliamo dire no alla Proposta di Legge Aprea, che strozza gli spazi di democrazia delle scuole, sopprime la rappresentanza studentesca e sacrifica l’istruzione sull’altare del mercato, aprendo i Consigli d’Istituto a soggetti privati. Vogliamo che s’investa sulla Scuola pubblica e, in generale, sull’educazione e sulla cultura. Abbiamo bisogno di una politica scolastica che sia attenta alle istanze dal basso, tuteli i più deboli e pratichi la democrazia.
Chiediamo un piano di finanziamenti per l’edilizia scolastica che intervenga una volta per tutte sull’inadeguatezza del 60% degli edifici scolastici italiani rispetto alle norme di sicurezza: pretendiamo di sentirci tutelati nelle nostre strutture.
L’occupazione è un modo per sostanziare la nostra volontà di cambiamento con un progetto collettivo e partecipato di autogestione dei luoghi della formazione. Da domani mattina partiranno infatti attività autogestite all’interno della scuola: reinventeremo i nostri spazi, riempiendoli di contenuti nuovi attraverso modalità alternative. Le commissioni che organizzeremo saranno impostate come momenti di discussione democratica e di confronto rispetto a questioni di attualità politica o tematiche letterarie, artistiche e culturali, nonché come pratiche di autoformazione e di elaborazione di idee e proposte. Un modo per opporci con la nostra tenacia, con la creatività e la forza del pensiero alle logiche del mercato e della politica asservita, ed essere protagonisti e costruttori della realtà che viviamo e del nostro futuro.“