Attualità

Scippo interramento, un complotto a danno di Palese e S.Spirito

Gaetano Macina
Ancora dubbi sulla inaspettata bocciatura dell'interramento dei binari
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Continuiamo la nostra inchiesta per cercare di capire perché fino al 2011 si parlava di interventi  “ferroviari “per Bari Nord e Bari Sud e poi come d’incanto da questi interventi è sparito quello relativo a Palese e Santo Spirito (Bari Nord).   Perché non è stato  finanziato, affermano alcuni cittadini, la tratta Bari Nord con i famosi 395 milioni che dovevano costituire la metà dell’intero finanziamento di 800 milioni di Euro, frutto dei tanti accordi sottoscritti nel tempo? I 395 milioni dovevano essere suddivisi in due tranche per Bari Sud e Bari Nord, così doveva essere e così sentenziano ancora oggi i cittadini delle ex-due frazioni di Bari poi la stessa cosa con i successivi  400 milioni.

La Senatrice Poli Bortone,  un anno fa,  a Maggio 2011, interrogava il Ministro delle infrastrutture Matteoli facendo riferimento ai circa 400 milioni di euro stanziati nel 2008 e che dovevano  essere “consumati” entro il 2015 altrimenti, diceva la senatrice, dovevano essere restituiti al Cipe che li aveva  stanziati – come prima tranche di un finanziamento di 800 milioni di euro – per l’attuazione del Nodo Ferroviario di Bari.

Uno stanziamento che rientrava in un accordo fra la Regione Puglia, l’assessore ai Trasporti, Mario Loizzo, e l’allora Ministro dei trasporti Antonio Di PietroIn particolare era stato previsto – ricordava la senatrice – per l’inizio del 2009, l’interramento dei binari che divide la città, ma da allora ad oggi, della realizzazione del nodo ferroviario non se ne è più parlato ed il disagio dei cittadini è diventato enorme.

Un tassello, l’interrogazione  della Poli Bortone, che si va ad aggiungere al grande e misterioso puzzle dell’intera vicenda ferroviaria del nodo barese, una vicenda che in questi ultimi mesi si è tinta di giallo per le decisioni del CIPE che  secondo alcuni sono state influenzate da qualche politico barese. Interrogazioni al governo sull’argomento sono state presentate recentemente dal Senatore Lettieri (PDL) e l’Onorevole Zazzera (IDV).

Riguardo all’interramento, entra a gamba tesa anche Carlo Cirasola, sindacalista  DICCAP  nella Regione Puglia, con alcune considerazioni di rilievo. "Ai giochi di prestigio di certi politici locali, dice Cirasola,  si sono aggiunti articoli di stampa di ex sindacalisti ferrovieri pugliesi della CISL che molto “obiettivamente” hanno espresso la loro opinione sul tema. Francesco Cassandra, uno di questi, ad esempio dice Cirasola, ha auspicato addirittura una Legge Regionale affinché  nessun Ente pubblico, compreso i Comuni, possano cambiare idea all’ultimo minuto sulla chiusura dei passaggi a livello e relative opere sostitutive dopo aver dato l’assenso a RFI nella fase propedeutica.

Probabilmente però, Cassandra ha forse dimenticato che i Comuni sono sovrani riguardo il territorio. A Settembre 2009, continua Cirasola,  su Repubblica.it sempre Cassandra, sempre lui,  in maniera “obiettiva” in  un suo articolo  a riguardo degli interventi del Nodo Ferroviario di Bari scriveva fra l’altro: <<Mentre a Sud la soluzione trovata è ottima e bisogna darne atto sia all' Amministrazione di Bari che all' assessorato regionale ai Trasporti, a nord ci sono le dolenti note per l' interramento previsto: inutile, dannoso, antieconomico e frustrante per la circolazione dei treni. >> e poi concludendo l’articolo sempre Cassandra << E' assurdo perseguire, cari amministratori, il progetto d' interramento a Nord, come si è cambiato idea a Sud, dove, ricordo a tutti, si voleva anche lì interrare, cambiate parere anche a Palese e S.Spirito, quei milioni di euro destinateli ad altre opere necessarie ed indispensabili per la circolazione ferroviaria.>>.

Per Cirasola queste affermazioni sono assurde ed inaccettabili ed intrise in alcuni punti di malafede. Dannoso e frustrante per i treni? Ma Cassandra è stato mai 40 minuti dietro le sbarre? E’ vero che a Japigia si voleva interrare, continua il sindacalista, ma fu scartata l’ipotesi per problemi legati  alla  conformazione del suolo e  per un canalone esistente in zona. E poi la cosa più vergognosa per Cirasola è l’invito di Cassandra agli amministratori a destinare i soldi ad altre opere ferroviarie indispensabili per la circolazione dei treni, una bestemmia, a suo parere,  nei riguardi dei tanti cittadini morti ai passaggi a livello di Palese e Santo Spirito".

Un’ultima stoccata Cirasola la riserva all’ultimo reportage sul tema dei passaggi a livello pubblicato alcuni giorni fa sul Corriere del Mezzogiorno, un articolo, a suo dire,  dove emergono chiaramente fatti non rispondenti alla realtà ed alcune inesattezze  e dichiarazioni demagogiche. In particolare pone la sua attenzione su alcuni punti dell’articolo:  <<Una riapertura preliminare della discussione sul lato nord – spiegava Minervini – avrebbe potuto mettere a rischio anche i 391milioni già destinati al progetto>> e chi aveva deciso la chiusura? Afferma Cirasola,  Minervini provi a spiegarlo ai cittadini.  Ed ancora, l’assessore del Comune di Bari Sannicandro : <<Il progetto dell'interramento approvato da Rfi alcuni anni or sono, non è finanziato, non ha completatole procedura Via (valutazione impatto ambientale>> Non è vero, dice Cirasola, perché il parere positivo N°574  CTVIA- VIA-VAS su Bari nord (interramento tratta S.Spirito – Palese) e Bari sud (variante tratta Bari C. – Bari Torre a Mare) fu espresso il  19/11/2010 e trasmesso al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti il 27/12/2010. Poi ,sempre nell’articolo, i due amministratori continuano a prendere in giro i cittadini con assurde e fantasiose  proposte di cavalcavia e sovrappassi temporanei , temporanei come quelli di corso Cavour ed altre zone di Bari diventati definitivi. Ancora Sannicandro : << Dobbiamo fornire soluzioni compatibili con la prospettiva dell’alta capacità (più treni merci n.d.r.) ma che non impattino con il tessuto abitativo e urbanistico dei Comuni attraversati dal fascio di binari».

Gli amministratori pugliesi e baresi propongono uno studio di fattibilità. E gli studi  sin qui elaborati da società  internazionali (PROGER)  di tutto rispetto e da Italferr cosa valgono? Sono carta straccia? A questo punto  pur arrabbiatissimo e mettendo a freno  impulsi primitivi, Cirasola  si rivolge  a questi amministratori anche a nome di tanti cittadini di Palese e Santo Spirito dedicando loro una frase famosa di Totò: Cà nisciuno è fesso!

domenica 25 Novembre 2012

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