Politica

Ferorelli denunciò Emiliano per diffamazione: il primo cittadino rinviato a giudizio

Francesca Avena
Emiliano: Al processo, con la serenità di chi è innocente e di chi ha fiducia nei giudici
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"Schiavo dei clan", "carico a chiacchiere" e poi un invito a "non fare l'ameba". Sono queste le parole che portarono il Presidente della IX Circoscrizione, Mario Ferorelli, a denunciare per diffamazione il Primo cittadino barese. In una nota, Emiliano ricostruisce la vicenda: i fatti risalgono all'estate del 2011, quando Emiliano, in sinergia con le Forze dell’Ordine, dispose la chiusura del lungomare di Bari per motivi di sicurezza e ordine pubblico per contrastare il fenomeno degli abusivi che vendevano carne e bevande  ("fenomeno che sarebbe stato controllato dai clan", spiega il sindaco) e a fronte di numerosi gravi episodi avvenuti sul lungomare.

A quel provvedimento fece seguito una serie di reazioni violentissime da parte degli stessi ambulanti abusivi (blocchi stradali, intimidazioni, fino alla barricata in corso Vitt. Emanuele in cui furono bruciati copertoni di auto e cassonetti) e in quell'occasione Emiliano, vittima anche di aggressioni verbali, dichiarò che "nessun atto intimidatorio di matrice criminale gli avrebbe fatto cambiare idea sul provvedimento adottato a tutela della pubblica sicurezza" e denunciò regolarmente alla Procura della Repubblica i fatti accaduti. Tutto ciò diede vita ad un'animata diatriba politica su Facebook tra Emiliano e Ferorelli, il quale attaccò duramente il Sindaco per la chiusura del lungomare, "sminuendo pubblicammente –commenta il primo cittadino- le ragioni poste a fondamento del provvedimento e la pericolosità del fenomeno, offrendo così una sponda politica agli 'abusivi'".

La vicenda vede ora Emiliano rinviato a giudizio, e dovrà presentarsi davanti al giudice il 13 dicembre prossimo. "Una vicenda tutta politica -ha scritto su Facebook questa mattina-, che però ha dato luogo al mio rinvio a giudizio per diffamazione nei confronti dello stesso Ferorelli (la denuncia in questione fu redatta dall'avvocato F.P.Sisto, probabile candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni). Ho fiducia nella giustizia e dunque sono molto sereno. Sono convinto che la Procura ha voluto il dibattimento pubblico per consentire a tutti di valutare i fatti senza dare l'impressione di volere liquidare la cosa a tarallucci e vino. Ed io sono d'accordo con questa scelta. Il giudizio –continua Emiliano- era necessario per valutare tutti i fatti così come sono accaduti e per valutare come deve avvenire una discussione su facebook tra avversari politici che accettano la piazza virtuale per confrontare le reciproche critiche politiche. Le cose nuove non mi spaventano. Non mi spaventano i processi. Ma preferisco rischiare un processo, piuttosto che essere equivoco con la criminalità organizzata e con i miei avversari che sottovalutano la necessità di lanciare sempre segnali chiari contro la mafia, perché ogni debolezza, ogni alleanza anche solo involontaria, tra politica e mafia rischia di distruggere la nostra comunità. Al processo dunque, con la serenità di chi è innocente e di chi ha fiducia nei giudici".

mercoledì 21 Novembre 2012

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tutto vero
tutto vero
11 anni fa

ed ora cara giunta barese, come avete fatto agli altri, COSTITUITEVI PARTE CIVILE!! a buon intenditore poche parole.