Cultura

Le ‘mille e una nota’ di Rossini al Petruzzelli

Nicola Andrisani
In scena l'Italiana in Algeri nello storico allestimento moresco di Ponnelle per la direzione di Rustioni
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L'ironia buffa di Rossini incontra le atmosfere da Mille e una Notte. Esotismi, ironia pungente e l'influenza di una donna forte e libera: sono gli ingredienti principali de l'Italiana in Algeri, ultimo titolo d'opera della stagione 2012 del teatro Petruzzelli, in scena ieri sera per la prima di quattro rappresentazioni (le prossime domani, domenica e martedì), nel classico e storico allestimento scaligero di Jean-Pierre Ponnelle, ripreso con la regia di Fabio Ceresa.

Tante le aspettative per questo titolo che ha segnato il debutto della 'nuova' orchestra della Fondazione Petruzzelli, nella quale hanno fatto ingresso i vincitori delle recenti audizioni. Un ensemble rinnovato e messo a punto dal grande talento di Daniele Rustioni, direttore 28enne dalle qualità eccellenti e già con esperienze di livello all'estero, conteso dai più importanti teatri d'Europa.

A lui il compito di preparare l'orchestra, di far affiatare i vari componenti per far alzare il più possibile l'asticella della qualità, già elevata. I risultati sono apprezzabili, considerando il poco tempo a disposizione. L'orchestra si è districata bene tra gli insidiosi passaggi dell'opera rossiniana, composta dal famoso crescendo inventato dal compositore marchigiano. Molto bello, nella sua semplicità, l'allestimento scenico, fatto di un interno tipicamente moresco, con un'apertura centrale dalla quale si potevano scorgere ora la città di Algeri con le sue cupole e le sue torri, ora il mare, ora l'atrio del palazzo del Bey.

Colori morbidi e vellutati per scenografie e arredi, non troppo sontuosi. Il light designer Giuseppe ruggiero ha realizzato un corredo di luci quasi pastello, dal color arancio che attraversa le grate del serraglio, al chiarore della luna proiettato dall'alto per osservare i simpatici imbrogli della combriccola di italiani mentre cerca di fuggire dal palazzo di Mustafà Bey con l'inganno e la persuasione, rendendolo lo zimbello della città. Gran burattinaia la forte Isabella, destinata inizialmente a essere il 'giocattolino' di Mustafà, ignaro dell'intelligenza e delle capacità organizzative della donna. Ottima la prova della giovane soprano siciliana Chiara Amarù, efficace nella parte e nell'interpretazione musicale, ben affiancata da Vincenzo Taormina nei panni del corteggiatore-finto zio Taddeo. Buona anche la resa scenica del tonto Bey, inscenato da Simòn Orfila, mentre meno convincente è sembrato Lindoro, affidato al giovane tenore uruguaiano Edgardo Rocha, molto melodico e intonato in coloritura, ma a tratti evanescente. Il cast, fresco e dall'età media non elevata, si completa con Lavinia Bini (Elvira), Elena Traversi (Zulma), Enrico Marabelli (Haly).

Tra opera e sinfonica sarà una settimana ricca di appuntamenti al Petruzzelli: oltre all'Italiana in Algeri, da segnalare il concerto sinfonico di sabato sera, per la direzione proprio di Daniele Rustioni, In programma l'Ouverture Coriolano in do minore e il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do minore di Ludwig Van Beethoven e la 9a Sinfonia di Franz Schubert.

giovedì 15 Novembre 2012

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