Politica

Sanità al tracollo, volantinaggio contro i tagli e per salvare medici e infermieri

la Redazione
"Le cure non devono essere un lusso e un privilegio per i soli ricchi"
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In occasione della seduta del Consiglio regionale pugliese, convocata per questa mattina, gli infermieri della sanità pugliese hanno deciso di sensibilizzare la stampa, l’opinione pubblica e il consiglio stesso sul dramma sanità, attraverso un’azione di volantinaggio.

Lo scopo è fare appello a tutte le forze politiche – deputati, senatori, consiglieri, Presidente della Regione – affinchè si rendano conto che “un governo che taglia il fondo per le persone non autosufficienti, come i malati di SLA, è un governo crudele; il governo nazionale ha dimostrato di considerare un lusso per pochi ricchi la sanità e la tutela della salute, così come altri diritti costituzionali, quali il lavoro e l’istruzione. E così viene perseverato l’accanimento contro la sanità pubblica pugliese che oggi vede il tracollo inevitabile”.

E’ quanto sottolinea in una nota Domenico Cirasole, del ‘Movimento la Nuova Resistenza 25 Aprile 2011’, “la sanità pugliese è allo stremo, si legge, mancano sempre più figure professionali come infermieri e medici e si arriva, per assurdo, a dover scegliere di assumere-prorogare medici a discapito d’infermieri, per mantenere invariato il saldo finale di bilancio delle ASL.

“E’ assurdo che il governo centrale voglia continuare una politica di tagli e austerità, evitare lo sblocco del turn-over, mantenere livelli assistenziali al ribasso pur di non derogare al patto di stabilità.

“In Puglia a causa del debito accumulato in ventenni, noi professionisti della sanità viviamo negli ultimi anni un accanimento nei nostri confronti.

“In primo luogo, in meno di tre anni senza alcun concorso parallela, sono state indette ed espletate ben due procedure di mobilità (decreto Brunetta) per infermieri intra ed extra- regionali, che hanno tolto lavoro a personale precario storicamente impegnato negli ospedali pugliesi; in secondo luogo, diversi interventi legislativi nazionali e giurisprudenziali hanno vietato e bloccato ogni riconoscimento al lavoro precario disattendendo le normative europee a tutela del lavoro precario e le sentenze della corte di giustizia europea”.

Sconforto e amarezza, quindi e la richiesta di fermare “le assunzioni attraverso mobilità extraregionali (come nell’azienda Policlinico e nell’ASL BA), lo sfruttamento di professioni attraverso la precarietà, il blocco dei concorsi, la guerra tra poveri-lavoratori”.

Il Movimento implora “riconoscimento ai precari storici che con devozione e mille difficoltà nonostante la precarietà garantiscono alti, i livelli assistenziali della sanità pugliese. Il tavolo interministeriale ha concesso una deroga per consentire le assunzioni, l’equivalente di una spesa annua di 7,4 milioni di euro, ma qui al Sud nessuna foglia si è mossa. La burocrazia del governo nazionale ha i suoi tempi ma, nel mentre, la sanità pugliese barcolla e le vite dei professionisti viaggiano sul filo del rasoio”.

E concludono: “le forze politiche pugliesi che sostengono il governo, in un particolare momento di crisi e di scoraggiamento, devono far sentire tutto il loro peso, devono intervenire nei confronti del governo nazionale e salvare la sanità pubblica, i precari storici (infermieri, medici, ecc) delle ASL, accelerare le procedure d’assunzione usando concorsi e graduatorie quasi pronte, per soddisfare tutte le carenze territoriali, evitare inutili ingiustizie quali le mobilità o le preferenze di classe. La sanità pubblica cura con amore tutti senza distinzione, buoni e brutti, ricchi e poveri, casta e non, noi infermieri ci aspettiamo lo stesso trattamento”

lunedì 5 Novembre 2012

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Dipendente SSN
Dipendente SSN
11 anni fa

Si vergogni chi dice di essere contro la mobilità extra-regionale !!! Si vergognino sindacati e pseudoprecari che avallano questo schifo di guerra tra poveri !!!
A noi lavoratori emigrati al Nord nessuno ci ha dato la possibilità (o raccomandazione che dir si voglia) per fare i “precari” a casa nostra ma siamo dovuti andare, a nostre spese, a vincere dei regolari concorsi pubblici (con prova scritta, pratica e orale a differenza dei cosiddetti “precari” che al massimo hanno sostenuto un colloquio). Lavoriamo lontani da casa, dopo anni di università, e tutti i soldi che guadagniamo se ne vanno in affitto, biglietti del treno e cibo. Si vergogni tremendamente chi dice di essere contro al nostro SACROSANTO DIRITTO DI RITORNARE A CASA DOPO ANNI DI ENORMI SACRIFICI LONTANI DALLA FAMIGLIA. Vergogna ai Furbi e agli Ipocriti !!! Esprimo solidarietà per quei precari che non sono contro la mobilità extra-regionale perchè il diritto a essere felici è prima di tutto delle persone oneste !!