Attualità

Palese, quel pericoloso rumore ferroviario e la verità sulla mappa acustica

Gaetano Macina
Molti cittadini si interrogano anche sugli effetti deleteri del passaggio di tanti treni
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In questi giorni molti cittadini, consiglieri comunali e circoscrizionali  sono stati svegliati dal loro torpore cerebrale dall’ennesimo grave incidente ferroviario di Macchie per fortuna senza morti.

E’ triste constatare che solo gli incidenti ferroviari fanno tornare alla ribalta il conflitto secolare esistente fra Ferrovie e cittadinanza locale che si aggrava sempre di più. Alcuni cittadini nel leggere le dichiarazioni dell’Assessore Minervini sull’incidente sono andati su tutte le furie per l’ennesima presa in giro nei loro confronti. Una presa in giro come quella del 11 Marzo 2011 in cui Minervini aveva detto, a loro dire, bugie e fatto promesse da marinaio.

Sull’argomento interviene ancora una volta Carlo Cirasola, segretario regionale del sindacato DICCAP, che si fa portavoce delle istanze di molti cittadini di Palese e Santo Spirito allarmati non solo dal pericolo costante ai passaggi a livello ma anche dalla ridondanza continua provocata dalle centinaia di treni che transitano ogni giorno per il territorio della prima circoscrizione. "Le ferrovie rispettano la legge sul rumore ferroviario? si chiede il sindacalista richiamando  l’attenzione delle autorità preposte al controllo delle normative in tema di rumore. "La Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico n. 447 del 26 ottobre 1995 ed il relativo Regolamento Applicativo –afferma Cirasola- ha introdotto l’obbligo, per società e enti gestori di servizi pubblici (trasporto e infrastrutture), di presentare ai Comuni interessati piani per il contenimento e l’abbattimento del rumore, qualora vengano superati i valori stabiliti. Per questo esiste l’obbligo di destinare alla mitigazione del rumore una quota, non inferiore al 7 per cento, dei fondi di bilancio destinati alla manutenzione e al potenziamento infrastrutturale.

Per le ferrovie esiste un regolamento specifico il Decreto del Presidente Della Repubblica 18 novembre 1998, n. 459.  RFI un virtù di tali norme, in un rapporto ambientale del 2002 pare che abbia  realizzato la mappa acustica anche per Bari rappresentando i livelli di rumore lungo il percorso ferroviario, per pianificare, in accordo con gli Enti locali, gli interventi di risanamento e le priorità. Dal 2003 non vi è traccia di altre mappature a Bari.

Inoltre, RFI, aveva stanziato, per gli anni futuri, circa 1.300 milioni di euro per interventi di contenimento e riduzione del rumore ferroviario. Interventi che prevedevano, essenzialmente, la realizzazione di barriere fonoassorbenti. Questi stessi obblighi di legge sono validi anche per le società aeroportuali.

È ormai dimostrato che rumori e smog, provocano con sempre maggiore evidenza effetti estremamente dannosi per la salute dell’uomo, tanto da imporre appunto l’emanazione di leggi e decreti con l’obiettivo di porre il necessario rimedio. Le analisi statistiche hanno dimostrato che gli effetti del rumore, in particolare, possono comportare problemi psichici: demotivazione, aggressività, stress, nervosismo e difficoltà di concentrazione;  fisici: problemi cardiaci, di respirazione, digestivi, alterazione  pressione sanguigna. Si assiste  intanto in questo ultimo periodo ad un  considerevole numero dei treni in transito nel territorio soprattutto nelle ore notturne e nelle prime ore del mattino con suoni di sirene laceranti e ridondanze dovute allo sferragliare dei treni in transito. In questi giorni si aggiunga l’utilizzo notevole  del fischio come avvisatore acustico di pericolo da parte dei macchinisti, ciò costituisce un ulteriore elemento di forte disturbo per la popolazione.

I problemi che affliggono gli abitanti di Palese  lungo il passaggio ferroviario non riguardano solamente il rumore assordante, ma anche le vibrazioni delle case e il rilascio di polveri nocive alla salute dei cittadini e all’ambiente. Una questione di inquinamento acustico e ambientale  dovuti al passaggio di più di 200 treni al giorno dei quali la metà sono treni merci: mediamente un treno ogni 10 minuti. Un traffico che è andato intensificandosi negli ultimi anni  e per il quale le ferrovie, a quanto risulta,  hanno fatto poco e niente a parte  le mappe del 2002 – ha fatto notare l’esponente politico.  RFI, da quello che risulta , aveva rilevato e trasmesso anche al Comune di Bari la mappatura acustica del 2002.

Il Comune di Bari, purtroppo, non ha mai reso pubblici questi dati essenziali a valutare la pericolosità del superamento dei limiti di rumore ferroviario. Esistono anche  direttive comunitarie per la mappatura acustica dei centri urbani con oltre 25mila abitanti a cura delle società di trasporto pubbliche . Palese è interessata  al rumore  ferroviario ed i suoi cittadini vorrebbero conoscere se le mappature acustiche previste dalle Leggi succitate siano state approntate e/o aggiornate oltre ai provvedimenti adottati.

Un fatto è certo, nessun palesino negli ultimi dieci anni ha visto mai barriere fonoassorbenti in prossimità dei binari   né tantomeno è stato messo al corrente del livello di rumore generato dai treni in transito. Oggi che la situazione è decisamente peggiorata sarebbe opportuno che gli Enti pubblici interessati ,in primis il Comune di Bari, rendessero conto dei dati in possesso riguardo al rumore ferroviario .Ove necessario, conclude Cirasola, bisognerà coinvolgere  l’A.R.P.A ed in caso di superamento dei limiti di Legge , procedere alla messa in mora degli Enti ferroviari (Bari Nord compresa) per costringerli agli adempimenti obbligatori di competenza..Ma fino ad oggi da palazzo di Città c’è stato silenzio assoluto sulla questione  e questo non è normale.

giovedì 27 Settembre 2012

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