Politica

Sindacati ed opposizioni contro la giunta Vendola

Luca De Netto
La situazione, già precaria, potrebbe precipitare ulteriormente
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La sanità pugliese è ormai il problema principale sia dei cittadini che degli amministratori regionali, tanto da essere un vero e proprio scoglio su cui rischia di infrangersi tutta la flotta guidata da Niki Vendola.

Anche il sindacato è da sempre sul piede di guerra. 

L’Usppi/Puglia denuncia, infatti, che la sanità pugliese è allo stremo, con particolare riferimento ala mancanza di personale, che sta minando il sistema sanitario pugliese.

Del resto, è stato proprio l’assessore alla salute Ettore Attolini a denunciare “una gravissima carenza di personale”, sicchè per garantire i livelli essenziali di assistenza “occorrono 2.500 unità lavorative, in mancanza delle quali la Regione sarà costretta a chiudere i Pronto soccorso o gli ambulatori sul territorio o altri reparti ospedalieri.” Le ragioni di questo difficilissimo stato di cose sarebbero legate al blocco del turn-over previsto dal Piano di rientro, ma la già precaria situazione  potrebbe aggravarsi, alla fine di ottobre, a causa della scadenza del contratto di numerosi precari sui quali si regge il lavoro di interi reparti e strutture sanitarie. Stiamo parlando di quasi 500 unità lavorative, tra medici ed infermieri.

Il 1° Novembre , quindi, il sistema sanitario pugliese potrebbe collassare – denuncia Brescia dell’Usppi  –  Per questo, in attesa di capire la posizione del Ministero circa lo sblocco del turn-over, l’Usppi/Puglia ritiene necessario che il Consiglio regionale si faccia carico della situazione, chiedendo alla Giunta regionale la proroga per via amministrativa al 31 dicembre 2012 di tutti i contratti di lavoro a tempo determinato in scadenza il 30 settembre.”

Intanto, anche l’opposizione di centrodestra alza i toni, pur mantenendo un atteggiamento di disponibilità: per il Sen. D’Ambrosio Lettieri, in particolare, “il centrodestra  è chiamato, in Puglia, a risolvere i disastri sociali ed economici messi in campo in questi anni dal governo Vendola e dalla sua maggioranza. Nello specifico – afferma Lettieri – non saranno le ennesime capacità oratorie e mistificatorie del presidente della giunta a nascondere il fatto che il sacco della sanità pugliese è stato perpetrato e consumato dai suoi governi in ben sette anni e mezzo. Anni in cui inerzia, incapacità politico-amministrative, clientela e sprechi hanno fatto a gara per primeggiare, a danno del sistema sanitario, praticamente smantellato e puntellato oggi solo grazie all’abnegazione degli operatori e dei cittadini, che hanno visto aumentare le tasse in maniera esponenziale.
Non si scambi, dunque, l’atteggiamento pacato delle opposizioni dettato dall’esigenza di dare risposte ai problemi gravissimi che i cittadini sono chiamati  a sopportare per supina accettazione della propaganda elettorale giocata sulla pelle dei più deboli a suon di menzogne.
Quanto al problema del problema del personale sanitario, –
ha concluso Lettieri, della commissione sanità – prendiamo atto con piacere che finalmente il presidente si sia reso conto che esiste il problema e che c’è un caso ex stabilizzati, considerato che sino ad oggi l’unica cosa eloquente è stato un assordante silenzio.
Peccato che questo silenzio sia rotto solo grazie ad una galeotta campagna elettorale che non offre alcuna vera, credibile soluzione al problema, ma, scaricandosi inopinatamente di responsabilità evidenti, continua a lasciare cittadini ed operatori orfani di guida autorevole e di certezze”.

Per Surico del FLI, “Nessuna risposta ai nostri interrogativi che a questo punto si fanno sempre più inquietanti e la grave constatazione che le logiche della campagna”

mercoledì 26 Settembre 2012

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Alex Ardito
Alex Ardito
11 anni fa

Da un lato creano schiavi del voto per le prossime elezioni e dall’altro devono favorire le fabbriche sanitarie e sociali di Nichi (contenitori vuoti fatti per arraffre soldi e posti di lavoro) che non danno reale servizio.Ma la colpa non è di questo governo regionale bensi degli sprovveduti che lo hanno eletto.