Cronaca

“Il Petruzzelli non è un bancomat elettorale”

La Redazione
Fuortes attaccato perché intende ripristinare trasparenza, legalità e rispetto per i lavoratori
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Fuortes è attaccato perché intende ripristinare trasparenza, legalità e rispetto per i lavoratori, nel loro vero interesse. Ma è inutile: il giocattolo è rotto. Se ne facciano una ragione coloro che hanno usato il Teatro Petruzzelli come bancomat elettorale, per favorire il proprio carrierismo politico pagato con i soldi di tutti i cittadini e con esponenti locali della Cgil in palese conflitto di interessi. Incontrerò il Commissario per avere rassicurazioni sul futuro dei lavoratori ingannati e illusi, il cui dramma causato dall’uso di prassi quantomeno discutibili, viene oggi vergognosamente strumentalizzato”.

Non usa mezzi termini il coordinatore cittadino del Pdl Bari, il sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri nel commentare le ultime esternazioni, in particolare del Sindaco, presidente della Fondazione Petruzzelli e di un suo stretto collaboratore, il consigliere regionale del Pd con delega al Traffico e alla Mobilità al Comune di Bari, Antonio De Caro.

Certe volte anche il silenzio può essere un’apprezzabile forma per farsi perdonare gli errori commessi. Invece succede che sia proprio il responsabile del fallimento della Fondazione a recriminare contro il Commissario mandato da Roma per risanare l'Ente e sottrarlo al saccheggio di risorse economiche e ad una gestione scellerata. I fatti sono noti e certificati da un bilancio fallimentare”, afferma il coordinatore del Pdl,  “Tra costi del personale alle stelle, assunzioni clientelari senza freno e senza avvisi pubblici, costi di produzione e lavoratori illusi, il Petruzzelli ha dovuto subire l’onta del commissariamento e i cittadini hanno dovuto prendere atto che uno dei luoghi culturali simbolo della città, ma direi del Mezzogiorno, invece di divenire propulsore di crescita ed occupazione, era utilizzato ad uso e consumo di pochi eletti”.

È davvero penoso, poi”, continua, “assistere alla rivendicazione di Emiliano che oggi esige concertazione nella gestione dopo anni di conduzione personalistica e nepotistica della Fondazione. Rivendicazione in palese contrasto con il tentativo, smascherato dal PdL, di sottrarre 500mila euro dagli stanziamenti erogati dal Comune a favore del rilancio del Teatro, con la scusa di riparare ad un torto commesso dalla sua stessa giunta ai danni di molte piccole compagnie storiche di Bari e al quale, evidentemente, non si voleva e non si vuole porre vero rimedio”.

Incontrerò Fuortes per avere rassicurazioni sul destino dei lavoratori che vivono una condizione anche psicologica difficile tra chi promette di difenderli ma in realtà ne mortifica i diritti e le aspettative e chi indica strade corrette e praticabili”, conclude d’Ambrosio Lettieri, “Il consigliere De Caro chieda conto al presidente del suo partito di cosa è accaduto in questi anni di gestione scellerata, si domandi perché Roma è stata costretta a inviare un Commissario e verifichi le responsabilità del fallimento economico e gestionale di un Teatro che ha tutte le potenzialità per affermarsi e che merita ben altro che restare prigioniero di infide paludi”.

martedì 14 Agosto 2012

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Anonimo Anonimo
Anonimo Anonimo
11 anni fa

Egregio sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri,
tra le vittime di questa guerra POLITICA, per essere veramente equi, prima di rassicurare il futuro lavorativo di lavoratori/ex-lavoratori ingannati e illusi, strumentalizzati (come Lei spiega in questa dichiarazione), bisognerebbe pensare a quelli che hanno una ESTRANEITA’ (verificabile) al carrierismo politico a cui Lei si riferisce. Si verifichi chi non ha proprio votato, o chi ha votato altrove prima di distruggerlo pregiudiziosamente.
Il Coro del Petruzzelli è costituito anche da persone che non possono fisicamente essere state portatori dei voti che Lei, il Suo partito, e il Commissario, combattete a tutti i costi (anche a costo di sacrificare vite di innocenti professionisti); persone che tra l’altro hanno fatto un’audizione europea a suo tempo, e per questo hanno una priorità di chiamata previsti dal CCNL che il Commissario gli sta negando nel “dubbio” che siano state persone clientelari. Voglia intervenire con vera giustizia…