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Teatro Petruzzelli, “Nichi e Michi vi scrivo”

La Redazione
"Quando il lavoro, la dignità e la professionalità sono affidati ai bussolotti"
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In una lettera aperta, il Segretario Generale CGIL Bari non le ha mandate certo a dire al Governatore Vendola e al Sindaco Emiliano, sulla quastione della gestione della Fondazione e lo storico teatro, gioiello della nostra Città. 

Di seguito il testo integrale:

"Ci tremano i polsi a pensare che una questione così importante per la città e per la Regione, come la definizione di prospettiva di quello che riguarda la Fondazione e il teatro Petruzzelli, l’organizzazione del lavoro e il futuro organico dell’Ente, siano considerate con una disinvoltura e una leggerezza senza eguali.

Selezioni per la rappresentazione del “Don Giovanni” trattate alla stregua di una lotteria, dove orchestrali e coristi non sono considerati per la loro professionalità o per un altro qualsiasi criterio ragionevole che salvaguardi la dignità o il bisogno ma come bussolotti baciati dalla fortuna.
Non possiamo consegnare al caso la vita delle persone e delle loro famiglie, il loro impegno, la loro dignità, senza nemmeno preoccuparci di restituire un briciolo di ragioni o di condivisione “progettuale” ai lavoratori!
Lavoratori come merce! E’ questo che anche la politica, la nostra buona politica, quella che ancora noi godiamo a Bari e nella Regione, vuole consegnare ai suoi elettori e cittadini?
Direzioni sbagliate, sono quelle che sta assumendo ormai questa politica!
E i bandi di concorso, ne vogliamo parlare? Almeno mille le domande di partecipazione per occupazioni a tempo determinato dove annegheranno le illusioni di tanta speranzosa gioventu’, che risponde a bandi senza capo ne’ coda, dove non si capiscono i numeri in discussione nè cosa andranno a fare i candidati nella loro prestazione lavorativa.
E se la CGIL ha chiesto alla magistratura di verificare la correttezza della vecchia gestione precedente nella sua complessità, non si può rassegnare a selezioni così poco ortodosse! 
Se gli intenti di ricostruzione del politeama barese possono essere sani, le modalità per censire e organizzare le contestiamo aspramente e chiamiamo a risponderne anche Vendola ed Emiliano poiché le stesse modalità assumono, oltre che una scelta tecnico-organizzativa, anche e soprattutto una dimensione politica.
Loro, come noi, non possono consegnarsi all’andazzo visitato dal governo negli ultimi tempi, di declassare il lavoro e i lavoratori, considerandoli irrispettosamente numeri senza dignità, senza storia, senza cultura e senza umanità.
A Vendola e Emiliano chiediamo attenzione e sensibilità rispetto a una richiesta forte di giustizia sociale, di rispetto di anni di storia  e di conquiste che sono state fatte per restituire una statura morale oltre che funzionale al lavoro.
Glielo chiediamo in nome di quel mandato sul quale hanno costruito la loro elezione: il rispetto del lavoro, dei lavoratori e dei cittadini, evitando l’appello ad altre Istituzioni caratterizzatesi su altri temi politici.
Lavoro che, in questo caso produce cultura e civiltà, che dovrebbe essere tutelato e riservato perché custode delle nostre radici e della nostra storia.
E per non negare questo patrimonio culturale che i nostri grandi politici non possono assistere silenti a questo scempio.
Chiediamo dunque che rilancino finalmente una stagione contrassegnata dalla politica del cambiamento, da quella svolta che tutti noi ci aspettiamo: un segnale forte di risentimento a queste scelte di annullamento delle persone, di annientamento del lavoro e dei lavoratori, di cancellazione della cultura considerata bene voluttuario.
Perché se certa politica non dice “BASTA!” alle mortificazioni e all’avvilimento di quello che riguarda il diritto del lavoro e di cittadinanza, è anche tra quelle pieghe del silenzio e dell’indifferenza che si allinea sempre di più l’antipolitica.
E a Vendola e ad Emiliano dunque chiediamo un atto di coraggio, un atto di sfida ai tempi, un segnale di cambiamento, come soci fondatori del teatro Petruzzelli, come politici interpreti di un necessario cambiamento, come degni rappresentanti di questa terra,
PERCHE’ SOPRATTUTTO ATTRAVERSO DI LORO CHE PASSA LA SPERANZA DELLA PROSPETTIVA DI SVOLTA DI QUESTA PUGLIA, FATTA DI PERSONE CHE NON SI RASSEGNANO E CHE SEMPRE HANNO AVUTO LA FORZA PER RESISTERE E RIBELLARSI ALLE INGIUSTIZIE E AI SOPRUSI."

lunedì 13 Agosto 2012

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Gabriele Piscitelli
Gabriele Piscitelli
11 anni fa

Il primo rinnegatore della dignità dei lavoratori/e e proprio il presente e attuale segretario della CGIL. Giuseppe Gesmundo che attua potere di antisindacale, che non fa riportare il ricorso firmato in buona fede il 22 luglio 2008 dove ce traccia al Comune di Bari e presso il Ministero delle Politiche del Lavoro di Bari. Che non lo fanno risultare nel ricorso presso la Magistratura del Lavoro. Roba da vera DISONESTA^. Gabriele Piscitelli dipendente Comune di Bari.

pina delre
pina delre
11 anni fa

Con che faccia la cgil parla ancora del Petruzzelli dopo quello che hanno combinato li dentro…la gente non dimentica, quanti parenti avrà fatto assumere questo signore.Che schifo far passare interessi clientelari per diritti dei lavoratori e che brutta fine il sindacato in mano a questi personaggi,