Sono tantissimi gli studenti che già da inizio agosto cercano alloggio nella città ove ha sede la propria università. Chi è più fortunato troverà un bell'appartamento bilocale, con una proprietaria accondiscendente e rispettosa delle regole: contratto registrato.
Purtroppo, i fortunati sono sempre l'eccezione, la triste e dilagante realtà è un'altra: il padrone di casa che “sfrutta” l'inquilino giovane e sbadato, magari anche disperatamente alla ricerca di una casa, che pagherà, anzi strapagherà, a costo di condividerla con altre 4 o 5 persone ammassate e in condizioni fatiscenti.
Gli affitti in media per studenti vanno tra i 180 e i 300 euro a Bari, a seconda della zona, e delle modalità di contratto. Esso può comprendere un calcolo forfetario di acqua, luce e gas, o escludere il pagamento delle bollette dal fisso. Ma molto spesso, il costo del canone dipende dalla regolare registrazione del contratto o meno. Questa è una vera piaga che affligge la nostra società, uno dei tanti modi per evadere le tasse, anche per poche decine di euro. Se nel caso degli appartamenti per studenti, almeno a Bari, difficilmente si superano i 300 euro, a Milano si sfiorano gli 800-1000, ma sarebbe questo un discorso da allargare anche a single e famiglie.
Nasce a tal proposito un decreto nel 2011, evidentemente poco noto, denominato "cedolare secca": se il proprietario di casa si mette in regola, ottiene uno “sconto” sulle aliquote da pagare che può arrivare fino al 19%.
La norma, in particolare, prevede l’applicazione di un’aliquota del 21% al canone d’affitto. Per gli immobili che si trovano all’interno dei territori dei comuni con carenze di disponibilità e in quelli ad alta tensione abitativa, individuati di volta in volta dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, l’aliquota corrispondente scenderà dal 21% al 19%.
Se il proprietario però non lo dovesse fare, può provvedere l’inquilino stesso andando a registrare il contratto ottenendo così un forte sconto sull’affitto. Per farlo è necessario recarsi all’agenzia delle entrate per denunciare il contratto: basteranno pochi documenti per mettersi in regola ed ottenere un
nuovo contratto.
L'immediata considerazione che si recepisce dagli studenti è: “ma se procedo in questo modo, la prima cosa che il proprietario farà sarà quello di buttarmi fuori di casa!”.
Ebbene no, la registrazione del contratto vi rende a tutti gli effetti legittimati ad occupare l'abitazione fino al termine previsto.
Al massimo il caro affittuario, vi renderà la vita impossibile.
Ma a fronte di un bel risparmio annuale, che dite, ne vale la pena?