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Sanità, l’approvazione delle piante organiche è solo l’inizio per migliorare la situazione regionale

la Redazione
I servizi rimangono deboli a discapito dei contribuenti
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“L’unico aspetto positivo è lo sblocco del turnover, che permetterà l’assunzione di un migliaio di lavoratori della Sanità e permetterà, quantomeno, di abbassare lo stato di stress con il quale il settore, costretto a lavorare con 20mila addetti in meno rispetto alla mole di attività svolta, è costretto a convivere da troppo tempo”.

Aldo Pugliese prova a vedere il bicchiere mezzo pieno dopo l’approvazione delle piante organiche da parte delle Asl di Puglia, giunta con un mese di ritardo rispetto ai termini fissati dalla normativa vigente. Dotazioni organiche che però, come conferma il Segretario regionale della UIL FPL, Giuseppe Vatinno, “ancora una volta sono state ratificate senza un dovuto processo concertativo con le parti sociali. E purtroppo – sostiene Vatinno – nonostante i proclami della vigilia, ci ritroviamo a fare i conti con obiettivi puramente ragionieristici, come dimostra la decisione, poi rinviata frettolosamente, di ridurre da 14 a 7 i distretti della Asl di Bari”.

“Il pretesto – fa eco Pugliese – è come al solito quello del risparmio indotto dalle dure condizioni imposte dal piano di rientro. Ma così l’unico obiettivo che si consegue è quello di un sostanziale impoverimento del servizio, a danno dei cittadini. Piuttosto, nell’ottica di un risparmio vero, che tuteli l’efficacia del servizio sanitario regionale, bisognerebbe procedere a un potenziamento dei distretti e della rete ospedaliera, abbandonando quindi la politica distruttiva applicata finora a vantaggio di una nuova politica costruttiva, che rafforzi, appunto, la presenza sul territorio e promuova una conseguente assistenza efficace ed immediata, in grado di normalizzare i ricoveri. Allo stato attuale delle cose, infatti, convivono due paradossi: ondate di ricoveri non degne di un sistema sanitario moderno che fanno da contraltare a tanti cittadini che, pur di non affrontare l’inefficacia della sanità regionale, scelgono addirittura di prescinderne. Per tacere – conclude Pugliese – della mobilità passiva, che si sta tramutando in un costo obbiettivamente insostenibile per la Regione”.

venerdì 10 Agosto 2012

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