Politica

Spending review: città metropolitane e soppressione delle province

Miriam Maggi
Nel barese si attiva il confronto tra sindaci e segretari provinciali
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La ratio dell’art. 18 di quel decreto che fa tremare sederi e poltrone istituzionali, nel levantino crea orfani di potere decisionale e diffidenze sullo “smembramento” del Comune capoluogo. Depotenziare le province, rinnovare il sistema finanziario e dare ampio spazio alla metropoli delle responsabilità.  Un percorso, dunque, che giunge alla creazione di un “super” sindaco e 12 consiglieri fiduciari per far fronte a 1.259.337 abitanti.

Sarà pronta la Città metropolitana alla riarticolazione politica e di sviluppo locale?

Il sindaco Michele Emiliano è fiducioso ma afferma: “Che cosa passa per la testa di quel professore è difficile capirlo! Dovremmo assumerci, sempre a fronte dell’art. 114 della Costituzione, funzioni sempre più pressanti e definire poteri di area vasta che potevano esser gestiti anche con le Province di secondo grado. Bisognerà così coordinare e affrontare il problema più grande: la sovraesposizione dei sindaci. Il sindaco metropolitano dovrebbe assumere il lavoro in maniera intelligente nella gestione dei poteri nell’area vasta, purtroppo, nel momento più disgraziato della storia d’Italia, esclusa la seconda guerra mondiale. Credo che questa giornata sia una sorta di pre-inizio e vorrei per Ottobre mettere in campo le opzioni di competenza con due giornate di studio ove ciascuno di noi debba iniziare. Siamo abituati agli strafalcioni dei legislatori -e prosegue- ma il ruolo di ciascun comune deve essere pro-attivo!”.

C’è chi la pensa diversamente, chi teme al pensiero della  perdita di denaro e uomini e chi ancora spera di non essere “inghiottito” totalmente dal capoluogo, ma di questo probabilmente, se ne riparlerà dopo le meritate e agognate vacanze istituzionali.

mercoledì 1 Agosto 2012

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