L'aumento delle tasse universitarie potrebbe riguardare non solo gli studenti fuori corso, ma anche chi è in regola con gli esami. Effetto della manovra dello spending review, in fase di approvazione. Inizialmente i più colpiti sembravano essere i fuoricorso, disegnando le tre classi di aumento sulle tre fasce di reddito: rincaro del 25% fino ai 90 mila euro lordi annui, del 50% fino ai 150 mila euro e del 100% oltre i 150 mila.
La questione, però, sembra estendersi anche a coloro che con sacrificio riescono a tenersi al passo con gli esami, con l'unico limite che per i 3 anni a partire dal prossimo anno accademico gli aumenti per gli studenti in corso non potranno superare l'inflazione.
Perchè, dunque, penalizzare questa fetta di studenti?
La scelta è legata a due aspetti; da un lato, il calo dell' FFO, fondo di finanziamento ordinario, che non ha permesso alle Università di aumentare i contributi , violando il rispetto del fondo e dall'altro la "vana speranza" che con i contributi dei fuoricorso si potessero risanare i conti di un settore in difficoltà come quello universitario.
Dunque, il decreto della spending review prevede un percorso graduale: fino al 2016 tasse bloccate per le famiglie con valori ISEEU sotto i 40 mila; poi saranno le singole università a decidere senza il rischio di ricorsi con obbligo di restituzione dei soldi agli studenti.