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CGIL: parla il neo eletto Segretario Generale

Laura Bienna
"Anche io sono stato precario"
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Ex precario, non ancora ex giovane, Domenico Ficco, classe 1976, è il nuovo Segretario Generale della CGIL, subentrando a Giuseppe Gesmundo con oltre il 70% delle preferenze accordategli dal comitato direttivo. Una bella responsabilità, quella di una percentuale così elevata, che va ad aggiungersi a quella già di per sé imposta dal ruolo da ieri ricoperto. “Sono passato dal precariato, forse la mia candidatura è stata appoggiata e valorizzata anche per questo”, ha detto.

E quindi, proprio in qualità di “uno che ci è passato ” gli chiediamo quali politiche intende adottare per due grandi categorie sociali, che in realtà troppo spesso tendono a sintetizzarsi in un unicum, quella del giovane e quella del precario: “ Tra le mie priorità, indubbiamente quella di mettere in campo tutte le azioni che, nei limiti e compatibilmente con quello che ci permette la Legge a livello nazionale,  mirino a debellare il fenomeno del precariato e del difficile ingresso nel mondo del lavoro per i giovani, almeno per quel che mi consente la mia delega alla funzione pubblica, metropolitana e provinciale”.
Ricordiamo che lo stesso Ficco è dovuto “emigrare” a Roma, un fenomeno in costante crescita anche oggi, quello della “fuga dei cervelli” che, paradossalmente, riguarda i giovani più qualificati. “Immediatamente dopo la laurea sono andato via, in un momento in cui secondo me c’erano ancora meno possibilità per i giovani. Mi spiego meglio: sicuramente c’era qualche possibilità in più rispetto a oggi di ingresso nel mondo del lavoro, però le istituzioni erano meno attente alla tematica del lavoro giovanile. Oggi in Puglia vedo che si sta cercando di dare una qualche forma di sostegno ai giovani, mi vengono in mente le politiche giovanili messe in atto dalla Regione, i bandi come quelli di Bollenti Spiriti, Principi Attivi, Ritorno al Futuro, anche se, ammetto, si tratta di opportunità ancora scarne e proporzionate alle risorse”.

E a proposito delle politiche regionali e nazionali,  leggiamo una leggere nota  provocatoria: “Su quelle seppur poche risorse messe a disposizione ci piacerebbe essere consultati visto che il problema della concertazione con le varie parti sociali è una tematica molto attuale, alla luce anche delle dichiarazioni del Premier Monti”.  Proprio sulla visione nazionale gli poniamo la fatidica domanda sulla riforma del lavoro, quella riforma chela Camusso ha così fortemente avversato, arrivando a definirla una riforma che apre la strada agli abusi delle imprese ed è quindi contro la crescita. Ficco ci dice: “ Mi allineo in tutto e per tutto alle dichiarazioni della Camusso, semplicemente perché le varie riforme che sono state partorite negli ultimi tempi effettivamente vanno tutte in quella direzione, nulla di quello che ci si aspettava per i giovani e per i precari è stato fatto e in più tutta la contrattazione atipica è ancora in piedi. A ciò si aggiunga anche la riforma delle pensioni. Non si intravede per nulla una politica per il mondo del lavoro orientata alle categorie “deboli” nel senso che un ultrasessantenne non riesce a godersi la vecchiaia e un giovane non riesce a entrare nel mondo del lavoro. E neanche i genitori che hanno investito capitali per la formazione dei loro figli possono essere tranquilli e si ritrovano spesso a doverli mantenere o vederli andare via”.

  “È il momento del riscatto sociale che finora non si è visto”, conclude.

venerdì 20 Luglio 2012

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