Attualità

Trasporti pubblici: domani sciopero nazionale di 4 ore

Mariangela Lacriola
Risorse finanziarie insufficienti per il 2012 e nulla si dice per il 2013
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Dopo che, invano, il 21 giugno u.s. le Segreterie Nazionali si erano rivolte al Governo e agli Enti Locali per caldeggiare un intervento ed una immediatissima convocazione delle parti per tentare di evitare che la situazione venutasi a creare nel settore, potesse creare l’irreparabile, purtroppo il giorno 20 luglio 2012, il Trasporto Pubblico Locale in Italia si fermerà per quattro ore per l’astensione dei propri addetti proclamata dalle OO.SS. FAISA CISAL, Filt CGIL, Fit CISL, Uilt UIL, UGL Trasporti, a sostegno della vertenza per la sottoscrizione del CCNL di categoria nell’ambito del Contratto Unico della Mobilità.

Contrariamente a quanto stabilito nell’ipotesi di intesa siglata in sede ministeriale sui primi 4 punti del nuovo CCNL della Mobilità il 30 settembre 2010, da dove si sarebbero sviluppate due trattative distinte ma parallele e cioè quella delle Attività Ferroviarie (Ferrovie dello Stato e servizi) e quella del T.P.L. (Aziende pubbliche e private del Trasporto Pubblico Privato), per la prima trattativa si è raggiunta un’intesa economica e normativa, per quella relativa al T.P.L. non è mai “concretamente” iniziata.

La trattativa sul rinnovo del CCNL del T.P.L. fortemente condizionata dalla crisi economica del paese, seppur si trascina da circa 30 mesi, non è mai concretamente partita a causa delle strumentali posizioni datoriali di ASSTRA ed ANAV che, adesso più di sempre, negano la risoluzione del problema in attesa che il governo di turno, metta a disposizione i finanziamenti per il settore.
Il Trasporto Pubblico Locale in Italia versa, per la quasi totalità, in uno stato di gravissima difficoltà. La situazione delle risorse finanziarie conseguente ai recenti provvedimenti legislativi e dalle intese intervenute tra Governo e
Conferenza delle Regioni in materia di trasporto locale risulta complessivamente insufficiente per l’anno in corso e rimane indefinita per i prossimi anni, a partire dal 2013.

Le aziende ormai, sia quelle pubbliche che quelle private, annunciano fallimenti e criticità occupazionali. Purtroppo ci sono già i primi concreti esempi in diverse regioni italiane. La riduzione delle risorse per il settore, ha gradualmente peggiorato il quadro della situazione poiché molte regioni, non potendo compensare con risorse proprie l’entità del taglio, hanno annunciato che si sarebbero determinate le condizioni per i tagli all’occupazione, riduzione ai servizi e aumenti alle tariffe nonostante il momento di crisi socio economica richiede maggiore quantità di servizio.
Molte aziende stanno accelerando i processi di riorganizzazione e ristrutturazione coinvolgendo pesantemente le lavoratrici ed i lavoratori senza un’ampia clausola sociale.

Asstra ed ANAV dal canto loro, adottano quindi la ormai scontata tattica del ricatto e dello scontro sociale da utilizzare nei confronti del Governo e Regioni, ed a conferma di quanto dichiariamo, in data 5 luglio 2012, hanno notificato il recesso dal Protocollo sul nuovo CCNL della Mobilità, sottoscritto dalle parti sociali e dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti il 14 maggio 2009.
Quest’ultimo, è un atto gravissimo che priva il settore di uno strumento contrattuale di sistema e che ha visto impegnati parti sociali, parti datoriali e Organi di Governo per circa tre anni nell’intento di determinare una semplificazione contrattuale.
L’incertezza sulle risorse, l’assenza per il settore di idonee clausole sociali a salvaguardia dell’occupazione, l’assenza di una politica nazionale promotrice di un sistema dei trasporti che si basi sulla sostenibilità ambientale e sulla vivibilità delle sue città, è evidente, favoriscono processi di privatizzazioni selvaggi ed incontrollati e per questo il Governo non può rimanere insensibile.

giovedì 19 Luglio 2012

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