Sarà difficile l'estate sul fronte della sanità nel territorio barese. Dopo la scure del piano di riordino della Regione Puglia arrivano,giustamente, le ferie del personale infermieristico e non a mandare in pesante crisi sia gli ospedali di Bari città che quelli della provincia.
Soluzioni?Accorpamenti dei reparti o chiusura degli stessi. Il Di Venere dal primo luglio è passato da 280 a 175 posti letto, riducendoli bel del 25 per cento rispetto alla sua disponibilità.
Al San Paolo dove tra pneumologia, chirurgia generale, ortopedia e medicina generale (che è stata accorpata con la fisiochinesiterapia), sono stati tagliati 53 posti letto. I reparti aperti sono diventati veri e propri lager,invece di quattro degenti si arrivano in parecchie stanze a sei degenti.
Anche al Policlinico di Bari sarà un'estate difficile. Una quindicina i reparti aperti a turno e chiusure complete degli ambulatori con prestazioni ordinarie e programmate.
In provincia la situazione non va meglio,dal Nord al Sud-Est barese chiusure di interi reparti e razionalizzazione delle prestazioni nei laboratori.
L’ Asl Bari giustifica la sforbiciata estiva con l'esiguità di risorse a disposizione: "Non possiamo negare a un personale già stanco e usurato almeno qualche giorno di ferie" dice Sabino Brudaglio, direttore sanitario del Di Venere.
Tutto questo ,in un periodo difficile, per il caldo soffocante di questi giorni,anche i pronto soccorso ,avamposti importanti per combattere i problemi dei bambini e anziani ,sono pesantemente sotto organico è non si sa come affrontare il caldo agostano. E pensare che siamo ancora al 3 Luglio…