Politica

Il Palazzo dell’AQP in vendita? L’assessore Amati: “Smentisco categoricamente”

Valentina Loporchio
La risposta dopo l'interrogazione del capogruppo Pd alla Regione Decaro
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All’indomani sulla firma del protocollo d’intesa fra Regione Puglia, acquedotto Pugliese, Anci e Autorità Idrica Pugliese lo storico palazzo di via Cognetti, sede di AqP e di mirabile bellezza architettonica diventa l’oggetto di una querelle fra il capogruppo Pd alla Regione Antonio Decaro e l’assessore alle Opere Pubbliche Fabiano Amati.

Pare che, come denuncerebbero alcuni organi di informazione dei sindacati regionali, l’immobile sia in vendita. O, più precisamente, “l'Acquedotto pugliese ha avviato procedure per valutare la possibilità di vendere a privati”, come è esposto in un’interrogazione scritta da Decaro. “''Per quale ragione – chiede – si vuole alienare un bene così prezioso come il palazzo dell'Acquedotto? Se l'Aqp ha il bilancio in attivo, a che serve vendere un immobile che è senza alcun dubbio il simbolo del più grande acquedotto d'Europa?” (e, tra l’altro, sotto il vincolo della Soprintendenza).

Nel chiedere a Vendola e Amati di impedire ad AqP la vendita del palazzo progettato dall’architetto Duilio Cambelotti, Decaro si dice “convinto che l'assessore Amati, innamorato delle opere idrauliche e della storia del nostro Acquedotto, non permetterà che questa violenza si compia davvero''.

Pronta la risposta dell’assessore chiamato in causa: “Il palazzo storico AQP di via Cognetti non potrà mai essere oggetto di alienazione: per noi pugliesi la vendita di Palazzo Cambelotti potrebbe azzardarsi solo dopo aver avuto notizia della vendita congiunta del Colosseo e della Fontana di Trevi. Smentisco dunque – prosegue Amati in una nota – e nella maniera più categorica, tale notizia, pur consapevole che il collega Decaro si è fatto portavoce di informazioni che comunque sono circolate, anche se non riesco a capire in che modo si siano originate. Faccio inoltre presente, e solo per fornire ulteriori elementi di tranquillità, che il palazzo di via Cognetti è sottoposto a vincolo culturale, per cui anche l'ipotesi di alienazione dovrebbe essere pubblicamente denunciata, per consentire ad altri enti pubblici l'acquisizione in prelazione. evitare la dispersione di tanto patrimonio, emblema di vita, di giustizia e di storia. Ringrazio comunque il collega Decaro, al quale mi lega la medesima sensibilità su tali argomenti, per avermi offerto l'opportunità di smentire queste voci, che infondatamente si stavano alimentando."

venerdì 22 Giugno 2012

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