Almeno cinque partite del Bari 'alterate', in un contesto, secondo la Procura di Bari, alterato da "infedeltà di alcuni calciatori, scommettitori esteri e dal ruolo della criminalità organizzata.
Si allarga lo scandalo scommesse che vede coinvolti alcuni ex giocatori del Bari. Nella notte è finito in manette Andrea Masiello assieme ad altri due suoi amici, Giovanni Carella e Fabio Giacobbe, tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva.
Una ventina gli indagati, tra i quali spiccano gli i nomi di Alessandro Parisi, Marco Rossi, Abdelkader Ghezzal, Simone Bentivoglio, Nicola Belmonte, Antonio Bellavista e Marco Esposito. L'indagine era cominciata a settembre 2010 dopo la denuncia di un'agenzia di scommesse austriaca che aveva registrato un flusso anomalo di puntate durante l'intervallo della gara di Coppa Italia disputata al San Nicola tra i galletti e il Livorno, terminata per 4-1 a favore dei pugliesi dopo che il primo tempo si era concluso con gli ospiti in vantaggio di 1 gol.
Cinque sarebbero, fino a questo momento le partite incriminate. Nella lista, oltre a Bari-Lecce 0-2 del 15 maggio 2011, ci sono Bologna-Bari 0-4 del 22 maggio 2011, Cesena- Bari 1-0 del 17 aprile 2011 e due partite della stagione precedente, Udinese- Bari 3-3 del 9 maggio 2012 e Bari-Genoa 3-0 del 2 maggio 2010.
Sul derby si sono concentrate particolarmente le attenzioni degli inquirenti: "Non ci sono state scommesse su questa partita – ha spiegato il procuratore di Bari Antonio Laudati – ma ci sono prove patrimoniali e documentali, come assegni di garanzia cambiati poi in denaro contante che rivelerebbe un flusso di soldi tra una società e un gruppo di tesserati".
Per la procura il danaro (a quanto pare circa 300mila euro) sarebbe servito ad aggiustare il risultato in favore dei salentini, che ottennero così 3 punti preziosi per la salvezza, poi raggiunta a discapito della Sampdoria.
L'inchiesta comunque sarebbe solo all'inizio: "E' una prima tranche – ha precisato Laudati – di un'indagine molto articolata. Questa parte sarà chiusa in pochi giorni. Man mano che le concluderemo trasmetteremo gli atti alla Procura Federale". Un giro di scommesse che avrebbe fatto riferimento a brokers asiatici, gli unici in grado di permettere giocate sui 3 risultati: "In questo modo – secondo il procuratore – non si ha la garanzia di vincere, ma la certezza di non perdere mai. Con questa modalità l'obiettivo sarebbe di riciclare danaro. Sono rimasto colpito – ha aggiunto – da come si possa scommettere a partita in corso e su qualsiasi dettaglio, calci d'angolo compresi. Tutto ciò non ha nulla a che fare con il valore sportivo".