Attualità

Diritto, polemiche e sporcizia all'Università di Bari

Miriam Maggi
Si scatena la bagarre su facebook
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Una foto pubblicata su Facebook, una Facoltà che dovrebbe essere di alto prestigio e la dilagante sporcizia: è il caos. Inizia la anemica routine delle critiche, dei “caritatevoli” consigli e delle rammaricanti verità.

Non è la prima, e sicuramente non sarà l’ultima volta in cui la Facoltà di Giurisprudenza versa in uno stato di tale degrado e come ogni buon malfatto ci sono dei colpevoli ma questo a nessuno pare effettivamente interessare. Lunghi gli anni lugubremente passati ad osservare un cantiere inattivo e le agognanti invettive che l’Università emanava nei confronti dello scempio a cielo aperto. Giunta l’ora, si osserva finalmente una piazza ristrutturata e accuratamente pulita e sembrerebbe pervenuto l’atteso sogno di vivere, almeno in parte ed in maniera dignitosa, la vita dello studente iscritto alle Facoltà del plesso universitario.

Troppo bello per essere vero perché oggi la Facoltà di Giurisprudenza resta l’unico crack, assieme all’incuranza degli studenti. Cartacce, lattine e pattume di ogni genere circondano l’edificio ( e non solo)  ed è uno stato realmente triste e disgustoso, così come commentano anche alcuni rappresentanti delle Istituzioni locali, in particolar modo il Presidente della Circoscrizione San Nicola-Murat, Mario Ferorelli, ed il consigliere della stessa Circoscrizione Edoardo Giua – autore della  fotografia in questione.

Ma le colpe? Un mea culpa non farebbe male a nessuno, perché la causa di tanto mal deriva sicuramente dalla non curanza e superficialità di qualcuno, a partire da una quasi “insignificante” cicca di sigaretta. Studenti che affannosamente rincorrono l’ultimo codice o modifica di legge ma che evidentemente dimenticano i diritti e doveri fondamentali, quali il rispetto primario per l’ambiente che li circonda. “Quale è il fine della conoscenza  se non quello di capire la natura per poterne seguire le regole e vivere meglio?” lo scriveva il giornalista Tiziano Terzani e forse tutti dovremmo trarne insegnamento.

giovedì 8 Marzo 2012

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BariDomani
BariDomani
12 anni fa

Lo dico da sempre.Sono certi(molti)cittadini che devono avere il senso civico e il rispetto per la città intera.Però, in una zona dove c’è una facoltà universitaria,la maggior parte degli studenti sono “fuori sede” e per questo,della città ospitante non gli importa nulla.”Sporchiamo,tanto,mica è la mia città”.