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Piazza Cesare Battisti, Azione Giovani ricorda i bei tempi

Riceviamo e pubblichiamo
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La voglia di riconvertire a parcheggio Piazza Cesare Battisti, piazza storica della cultura barese, allo stato ha determinato solo dei danni. Alle legittime lamentale dei commercianti si uniscono infatti anche quelle degli studenti di Azione Universitaria iscritti alle facoltà del centro murattiano, impossibilitati a raggiungere le facoltà con scooter e motorini (vista l’impossibilita di parcheggiarli) ma anche a studiare nelle biblioteche di facoltà, almeno fino a quando i lavori erano in essere.
Il paesaggio è desolante e non è motivo di consolazione il recente rimpallo di responsabilità tra amministrazione comunale, Dec e magistratura in ordine alle soluzione da ricercare per una situazione che ha ampiamente superato ogni limite di buon senso.
Guardare dall’alto piazza Battisti e accorgersi che la Facoltà di Giurisprudenza e il Palazzo Ateneo hanno come affaccio “privilegiato” un fossato brullo e profondo, colmo di acqua piovane e proveniente dalle falde acquifere, è spettacolo assai desolante.
Camminarci, invece, significa imbattersi con polvere, odori maleodoranti e con una situazione di degrado igienico senza pari.
Oltre alle crepe che i lavori hanno determinato nei palazzi attigui alla piazza, non si possono, inoltre, tacere gli effetti collaterali incidenti sulla sicurezza che un cantiere a cielo aperto nel pieno centro cittadino scatena sulla popolazione, residente e non.
Già dalle prime ore del pomeriggio, infatti, la zona antistante l’ateneo diviene ricettacolo di tossicodipendenti, extracomunitari e bulli che disturbano gli studenti e intimidiscono i passanti con gravi ripercussioni sulla sicurezza cittadina.
Alla luce di tutto ciò è ancor più triste ricordare quelli che erano i vecchi propositi per ciò che concerneva l’ammodernamento di piazza Cesare Battisti: trasformarla, all’interno del progetto istitutivo della cittadella universitaria, nel cuore pulsante del più autorevole laboratorio culturale della città, l’Università di Bari con il suo polo umanistico.
Constatare quel che sarebbe dovuto succedere alla luce dell’attuale spettacolo gramo dovrebbe essere motivo di profonda riflessione per tutti, anche in ordine a quelle che dovrebbero essere le vere priorità della classe politica. Perché scegliere di costruire un volgare parcheggio, preferendolo a una visione urbana di natura squisitamente culturale, non è una sconfitta solo per noi studenti.
E’ la sconfitta della città. 

Gennaro Rossi
Presidente Provinciale
Azione Universitaria – Bari

lunedì 12 Novembre 2007

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