Attualità

Al Comune mezzo Gaudio

Mariano Leone
Un aspetto poco noto ma importante delle pubbliche finanze
scrivi un commento 9369

Diciamocelo: fornire ai Comuni prodotti finanziari dà molto gaudio, che tradotto in vile denaro significa cospicue provvigioni. Questo è il motivo principale ma ce ne sono altri che cercheremo di illustrare.

Sulla gestione dei Comuni dopo il nostro articolo abbiamo avuto l’invito da parte del popolo di Bari Live a seguire la trasmissione Report che dedicava un servizio come al solito fatto benissimo sul ricorso da parte dei Comuni stessi, nonché Regioni ed Enti vari a procedure finanziarie suggestive per rinviare i debiti correnti e consolidati alle generazioni future, con conseguente fatale indebitamento.
Diciamocelo, conoscevamo il problema ma abbiamo ritenuto utile soffermarci non sulle procedure finanziarie di sostanziale rinvio delle poste debitorie ma della cattiva gestione per il quale il ricorso ai mezzi finanziari ha costituito un ulteriore aggravamento, ma non la causa principale.
Vorremmo intervenire sulle motivazioni come dire intime per cui questi prodotti hanno avuto un notevole successo con le amministrazioni pubbliche.
Il ricorso ad obbligazioni comunali non è di per sé un elemento negativo nella gestione dei Comuni. Teoricamente dovrebbe essere una sorta di certificazione della credibilità finanziaria di un Comune. Il quesito irrisolto del quale non abbiamo prontezza è: ma a chi li vendono queste obbligazioni? Di solito se li rivendono tra di loro.
A questo meccanismo poi si innesta quello della rinegoziazione dei mutui. Si tratta di contrarre nuovi mutui che spostano i termini di restituzione nel tempo. Infine siccome questo fenomeno avviene in costanza di abbassamento dei tassi di mutui ancorché a tasso variabile, viene venduto un ulteriore prodotto finanziario suggestivamente proposto come una assicurazione sulla variabilità dei tassi. Chi lo compra è convinto di essersi messo al riparo dell’eventuale incremento dei tassi invece sta comprando un derivato o swap.
Si tratta di un prodotto finanziario che dovrebbe essere una sorta di scommessa sulla variabilità dei tassi invece è congegnato in modo che sulle variazioni del tasso a guadagnarci sia la banca, mentre l’ipotesi che ci guadagni il cliente è ipotesi residuale.
Diciamocelo:  fin qui la struttura procedurale. Ma vorremmo parlare sui motivi dell’eccezionale appeal che questi prodotti hanno sui nostri amministratori.

1. Inadeguatezza amministrativa
I nostri amministratori non provengono dalla Scuola Superiore d’Amministrazione francese ma hanno un curriculum di natura parenterale. La loro qualifica determinante è quella di cognato, figlio, genero e cosi via. Per cui non hanno difficoltà a dichiarare nei contratti di acquisizione di essere operatori finanziari e quindi in grado di articolare scelte finanziarie. Del resto hanno già promosso le obbligazioni comunali come prova della loro valenza di operatori finanziari.
I nostri amministratori hanno una filosofia gestionale semplice. Spendono finché non hanno più i soldi per pagare la bolletta della luce. Solo allora si fermano.

2. Provvigioni
A vendere questi prodotti si guadagna e molto, vista l’entità delle operazioni. Inoltre questi prodotti non hanno un costo di commissione esplicito nel momento della sottoscrizione, ma implicito nei pagamenti futuri. Quindi possono essere presentati falsamente a costo zero. Chi procura questi contratti con grossi enti tipo le Regioni diventa l’uomo della pioggia destinato a far carriera presso l’istituto finanziario che li ha venduti. Per cui il parente del Presidente della Regione che acquista questi prodotti diventa l’uomo della pioggia e fa carriera nella struttura che alloca questo prodotti.
Diciamocelo, per trovare esempi di questo genere non bisogna andare molto lontano. Basterebbe guardare nella gestione di enti pubblici privati e misti che stanno intorno a noi.

lunedì 5 Novembre 2007

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti