Cronaca

Bari: sequestrate armi pronte per l’uso

Danilo Calabrese
Uno solo in manette. Non si esclude la preparazione di uno scontro tra clan
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Mitragliatrici, pistole, centinaia di proiettili, bombe a mano di fabbricazione sovietica, silenziatori e un giubbotto antiproiettile. Un vero e proprio arsenale quello sequestrato dai carabinieri del comando provinciale di Bari in due distinte operazioni nel capoluogo pugliese.
La prima, condotta dalla compagnia di Bari San Paolo, segue l’operazione Porpora del 18 luglio scorso e ha portato, dopo una serie di perquisizioni nella scorsa settimana nei quartieri di Enziteto, San Paolo e Picone, al ritrovamento di un deposito d’armi in un cantiere edile proprio nel quartiere Picone.

Sette bombe a mano di fabbricazione sovietica, una mitraglietta Skorpio, una mitragliatrice Tokarev e due pistole mitragliatrici di fabbricazione ceca sono state ritrovate in uno degli armadietti del cantiere. Le armi sono tutte senza matricola e dotate di silenziatore e caricatore. Tra queste anche circa 450 proiettili di vario tipo. E’ stata esclusa ogni forma di appartenenza del titolare del cantiere alla vicenda.

Nella seconda operazione la compagnia di Bari centrale, dopo una perquisizione accurata presso l’abitazione di un trentenne in via De Fano a Japigia, ha ritrovato diverse armi in perfetto stato e pronte per l’uso. Custode in un garage cittadino, era anche spacciatore di droga di grossa taglia. Nella cantina di pertinenza alla sua abitazione, in cui vive con la moglie, è stata trovata, oltre a 200 grammi di eroina pura “brown sugar”, una pressa per compattare dosi dello stesso tipo di stupefacente. La macchina serviva a confezionare dosi da piazzare su mercati di livello superiore a quello strettamente legato ai confini baresi. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di detenzione di sostenze stupefacenti ai fini di spaccio e detenzione illegale di armi da guerra.

In uno scatolone in polistirolo, che ha la funzione di conservare in buono stato le armi, sono state ritrovate, inoltre, due mitragliette skorpio calibro 7,65 con relativi caricatori e silenziatori, due pistole semiautomatiche calibro 9, tre revolver 357 magnum, circa duecento munizioni calibro 9 e calibro 7,65 e un giubbotto antiproiettile mai utilizzato. Tutta merce probabilmente di appartenenza al clan dei Palermiti.

Sono, comunque, in corso accertamenti tecnico-balistici da parte della sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale di Bari per accertare la provenienza delle armi, l’appartenenza alle famiglie del capoluogo e gli obiettivi che avrebbero dovuto colpire. Due sembrano essere le ipotesi: la preparazione di un nuovo scontro tra fazioni rivali della mala barese oppure la partenza verso altri territori, come i Balcani. Unico fatto accertato è che il “piccolo” arsenale non era destinato a rapine o delitti di piccolo calibro, ma a qualcosa di più eclatante. Le bombe a mano e le mitragliatrici ne sono una prova evidente.

martedì 23 Ottobre 2007

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