Cronaca

Muore il suocero ed eredita l’azienda e il debito con l’usuraio

Francesco Petruzzelli
Resta la preoccupazione per il fenomeno dell'usura. Le vittime spesso non denunciano
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300 euro al mese da ben 4 anni per saldare un debito di 2,5 milioni di vecchie lire contratto dal suocero nei primi mesi del 2002. Brutta avventura per un imprenditore barese che alla morte del parente nel 2003 non solo ha ereditato l’azienda edile di famiglia ma anche i debiti con l’usuraio, un pregiudicato di 49 anni, Attilio Corrado, che già nel giorno dei funerali si era presentato per reclamare la somma pattuita mensilmente con il defunto.
L’imprenditore, stanco delle richieste del suo aguzzino e sottoposto a continue minacce e danneggiamenti ( dell’auto e del citofono di casa ), ha avuto il coraggio di rivolgersi alla Polizia.

Così in flagranza di reato sono scattate le manette per Corrado, intento, sul lungomare Massaro di Palese, nel riscuotere dalla sua vittima la somma di 500 euro.
Corrado, residente nel quartiere San Pio ( ex Enziteto ), è ritenuto un pesce piccolo della malavita barese; non avrebbe legami con i clan ma solo una lunga lista di reati contro il patrimonio. In alcune occasioni avrebbe portato con sé anche il figlioletto per non dare nell’occhio nella sua illecita attività.
L’imprenditore era quindi arrivato a versare ben 15 mila euro negli ultimi 4 anni per un prestito davvero irrisorio.
Cresce comunque l’allerta per un fenomeno, l’usura, che prende sempre più spazio nella criminalità organizzata. Spesso le vittime vedono nell’usuraio un benefattore, pronto subito a dare una mano, e quando si rendono conto dell’inganno hanno difficoltà, paura o persino vergogna nel rivolgersi alle autorità competenti.

Durante l’interrogatorio il pregiudicato avrebbe detto: “Ho trovato la vacca da mungere e l’ho munta”.

venerdì 3 Agosto 2007

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