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Mondiali CMAS: partenza a tutta profondità

Antonella Ardito
Cerimonia inaugurale con tamburones writers e un unico motivo ispiratore: l'acqua
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Tornano a respirare aria internazionale le piscine comunali di Bari, che da oggi fino al 5 agosto ospiteranno i campionati Mondiali della CMAS. Cinque discipline sportive, dal nuoto pinnato all’apnea passando per orienteering, hockey e rugby subacqueo. Un momento di sport ad alto livello, a dieci anni dall’unica vera vetrina internazionale a livello sportivo per la città, quei Giochi del Mediterraneo mal celebrati quest’anno. A Bari sono giunti quasi 900 atleti, che gareggeranno nella vasca olimpionica delle Comunali e in quella riservata normalmente alla pallanuoto ma anche il Circolo Barion e l’Ansa di Marisabella saranno campi gara per il nuoto pinnato di fondo e l’orienteering subacqueo. Poi le acque profonde di Polignano saranno protagoniste del jump blue.
Ieri l’inaugurazione ufficiale con la presentazione delle 44 rappresentative e i saluti delle istituzioni in lingua inglese e francese. Oggi le prime gare.

Il primo campionato mondiale di attività subacquee non è figlio di un dio minore.
Le attività sportive sotto il livello del mare sono organizzate e gestite a livello mondiale dalla “Confédération Mondiale Des Activités Subaquatiques”, attualmente con sede a Roma
, creata nel 1959 per volere delle federazioni di 11 Paesi: Belgio, Brasile, Germania Ovest, Francia, Grecia, Principato di Monaco, Portogallo, Svizzera, Stati Uniti, Jugoslavia e Italia. L’acronimo è C.M.A.S. La Confederazione Mondiale della Attività Subacquee è riconosciuta dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale).

Dieci anni prima, nel nostro Paese, gli sport subacquei entrarono a far parte delle attività della Fipsas, Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (che aderisce al CONI), ancora oggi una delle 131 federazioni, appartenenti ad 86 Paesi, che costituiscono la C.M.A.S.
Il presidente della C.M.A.S, guidata in passato da uomini che hanno fatto del “mondo sommerso” la loro ragione di vita come Jacques Cousteau, è l’italiano Achille Ferrero. Decisivo il suo impegno per l’assegnazione a Bari dei primi campionati mondiali di attività subacquee.

Il capoluogo pugliese, dopo aver superato la concorrenza di città come Palma di Maiorca, Sharm El Sheick, Lignano Sabbiadoro, entrerà nella storia, come la prima sede in cui sono stati unificati i campionati delle diverse discipline sportive (nuoto pinnato, orienteering, jump blue, apnea dinamica, hockey e rugby) praticate sotto il livello dell’acqua.

Amore per il mare, confronto tra popoli e culture diverse, tutela e salvaguardia dell’ambiente. Nei 10 giorni di gara (dal 28 luglio al 5 agosto) gli atleti scenderanno in campo (anzi, in acqua…) proprio per sposare questi valori.

Le discipline dei Mondiali

Nuoto pinnato
Il nuoto pinnato si può praticare in piscina, fiume, lago e mare.
A Bari si disputeranno gare in piscina, dalle distanze dei 50 metri ai 1500, e gare di fondo nelle distanze di 6.000m, 20 km e nella staffetta 4x3000m. Le attrezzature utilizzate sono molto sofisticate: dalla monopinna, pala unica in fibra di vetro o carbonio, che tiene i piedi uniti e paralleli, agli autorespiratori e boccagli.
Spettacolare da vedersi (gli atleti muovono entrambe le gambe con un movimento molto simile a quello del delfino), il nuoto pinnato si gareggia con l’aeratore frontale nella specialità del “Surface”, senza l’ausilio di respiratore nella specialità dell’ ”Apnea”. Con l’autorespiratore nella specialità dell’ ”Immersion”.

Orienteering
L’orienteering nasce come disciplina militare finalizzata all’orientamento subacqueo con intenti bellici. Estrapolato da questo originario contesto, l’orienteering trova oggi un folto gruppo di appassionati, che secondo vari percorsi sottomarini si cimentano nella scoperta di “obiettivi”, seguendo tragitti subacquei prestabiliti, nel più breve tempo possibile. Praticato secondo specialità individuali e a squadre, il programma si articola su diversi percorsi (M corse, 5 p. corse, Star corse, Team competition, Monk Competition).

Apnea
Questa disciplina sportiva consiste nella progressione a nuoto e senza respirare, con una monopinna o con le due pinne, al di sotto della superficie dell’acqua, attraverso la sola forza muscolare degli atleti. Sono due le specialità in gara: l’apnea dinamica e il jump blue. La prima si svolge in piscina. La gara si compone di una prima prova di qualificazione, alla quale parteciperanno tutti gli atleti iscritti, e della prova di finale, alla quale parteciperanno i primi otto classificati nelle categorie maschili e femminili. Ogni atleta percorrerà la vasca più volte, tenendo in mano un testimone da lasciare una volta emerso, a prova della distanza percorsa. Dal momento dell’emersione, l’atleta avrà 10” di tempo per riprendersi, sostenendosi con il solo aiuto di una tavoletta. Al termine dei 10”, l’atleta ne avrà a disposizione altri 10 per toccare un disco giallo, che gli sarà dato. In questo modo sarà giudicata valida la prova. Il jump blue si svolge in mare. A 10 metri di profondità vengono fissate delle cime che formano un quadrato di 15 metri. La gara consiste, una volta sul fondo, nel percorrere le distanze dei lati del quadrato, cercando di coprire il tragitto più lungo.

Hockey subacqueo
L’hockey subacqueo riprende il senso e le regole generali dell’hockey, ma si svolge sott’acqua, solitamente sul fondo di una piscina. Ogni squadra è composta da dieci giocatori (sei titolari e quattro in panchina), che indossano maschera, pinne e tubo. Il campo di gioco deve avere una superficie minima di 300 mq.
La singola partita, come avviene nelle competizioni internazionali, durerà due tempi da 15 minuti l’uno, con un intervallo di tre minuti. L’obiettivo del gioco è portare il disco in goal nella porta avversaria, usando una mazza simile a quella dell’hockey tradizionale.

Rugby subacqueo
Anche il rugby subacqueo richiama regole e obiettivi del rugby classico. Si gioca al di sotto delle acque della piscina. Ogni squadra è formata da quindici giocatori (sei titolari, cinque cambi e quattro riserve), che si affrontano con maschera, pinne e tubo. La partita prevede due tempi da 15 minuti. Scopo del gioco è fare meta nel canestro avversario, difeso da un portiere e collocato all’estremità opposta del campo.

domenica 29 Luglio 2007

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