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Niente vento per la Volvo Cup

Francesco Petruzzelli
Oggi gran finale e premiazione
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Questa volta il Vento l’ha fatta veramente grossa…nella terza giornata della Volvo Cup. E’ stato invocato, cercato, invitato, ma Lui ha preferito darsi alla latitanza. E alla fine niente barca, niente vela, niente regata e giornata annullata alle ore 18, dopo 6 ore di inutile attesa.
Ma i regatanti, da premiare per la loro proverbiale pazienza, non si sono certo disperati e ne hanno così approfittato per distrarsi e rilassarsi un pò, guardando in tv i colleghi della America’s Cup ( lì almeno il Vento ha risposto all’appello…) in attesa del definitivo annullamento della regata.
E noi ne abbiamo approfittato per curiosare tra i velisti. Qualcuno ci ha detto che quest’anno “l’assenza di vento sta diventando una vera iettatura dall’inizio della Volvo Cup”. Altri ci ricordano che nella tappa di Gaeta hanno dovuto regatare sotto una pioggia incessante. Inconvenienti e rischi del mestiere, un mestiere tutt’altro che facile.
La vela richiede costi non solo economici ma anche fisici: allenamenti continui, palestra, sveglie mattutine ed un occhio alla dieta per non rischiare di far affondare l’intero equipaggio…
Ogni modello di imbarcazione può sopportare un certo tipo di peso; nel caso dei Melges l’intero equipaggio ( dalle 4 alle 5 persone ) non deve superare i 360 kg.
E tra questi 360 kg alcuni sono femminili: numerose sono le donne, circa una quarantina, che stanno partecipando alla Volvo Cup, in barba all’idea che questo sia solo uno sport per uomini che non devono chiedere mai.
Tra queste ci sono due baresi doc col ruolo da prodiere: Elisabetta Picca, 28enne, del team Brontolo, ed Elisabetta Di Fidio 20enne dell’equipaggio Chimera, timonato da Alessio Mucciaccia.
E con la Di Fidio ci fermiamo a fare una bella chiacchierata. “La mia passione per la Vela? Da sempre. Si può dire che mi abbiano battezzata sul Melges!”. Questa studentessa universitaria ( frequenta la Facoltà di Giurisprudenza) ci confessa che lavorare in un team di soli uomini non la spaventa affatto anzi: “I miei compagni sono per me dei fratelli maggiori. Con loro sto crescendo sportivamente ed umanamente, nei momenti sia belli, sia brutti. E’ vero non stiamo andando benissimo, ma siamo un vero gruppo e da noi vige il gioco del silenzio: mai fare polemiche ma pronti a ripartire e a confrontarsi”. “Anche se giochiamo in casa e dovremmo conoscere meglio i giri del vento e la corrente, Bari si sta rivelando per noi un campo di regata nuovo e ricco di sorprese”.

E come in tutti gli sport, anche qui ci sono dei piccoli rituali scaramantici come ci conferma Elisabetta: “Mai usare in barca vestiti, guanti o scarpe nuove e mai soprattutto indossare la maglietta della regata a cui si sta partecipando. Oggi noi di Chimera avevamo deciso di indossare magliette nuove ed ecco come è andata…regata annullata per l’assenza di vento”.
Ovviamente la Di Fidio ci scherza sopra ma diventa più seria quando le chiediamo se vorrebbe un fidanzato velista: “Magari! Sarebbe il mio sogno avere un fidanzato che come me ami il vento ed il mare. Purtroppo il mio ex ragazzo non capiva la mia passione per la vela e non riusciva a stare ai miei ritmi tra allenamenti e spostamenti per le competizioni”.
L’unico rammarico per Elisabetta è di non poter partecipare al prossimo Campionato Europeo di Vela di Germania: “Purtroppo la mia squadra non vi andrà. Cerco un equipaggio che partecipi alla gara”.
Finiamo questa bella chiacchierata e intanto il vento oggi non vuole proprio saperne. Ma i velisti sembrano non accorgersene tra un bel piatto di orecchiette e un fresca fetta d’anguria. Di Bari resterà almeno il ricordo della buona cucina.

domenica 24 Giugno 2007

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