Un serpentone lungo tremila e più biciclette ha colorato Bari per la diciassettesima edizione di Bicincittà, la passeggiata ecologica promossa dalla Uisp di Elio Di Summa: a bordo del pulmino dell’organizzazione saluta e sorride e ci dichiara soddisfatto dell’ennesima raccolta fondi unita alla cultura del muoversi pulito che garantirà a numerose associazioni un contributo in denaro (Agebeo, Aism, Volare più in Alto, Mensa dei poveri di San Pio). In particolare “con una parte dei 21.000 euro raccolti con Bicincittà”, spiega Di Summa, “stiamo garantendo il fitto di casa ad una persona che ci è stata segnalata dal Centro Anti Usura San Nicola e Santi Medici.
Tornando alla parte scenografica della manifestazione, come sempre ad aprire il corteo di biciclette tra modelli al carbonio e vecchie grazielle, c’erano i bersaglieri: la fanfara di Ortona diretta dal Maestro Goffedo sul pullman panoramico della Provincia di Bari e una squadra di cariole del ’15-’18. Il capo pattuglia Valentino De Biase spiega come queste bici “fanno parte dell’essere bersagliere, il corpo è nato in bicicletta e queste in particolare sono senza freni, a ruota fissa e a gomme piene: sono dei gioiellini che si tramandano da generazioni”.
In una giornata strana di calda primavera, con poco sole e tanto vento, in tanti hanno goduto della libertà delle strade senza auto: un piacere durato poche ore. La carovana di Vivicittà si è mossa alle 10.30 da Parco Due Giugno, ha percorso Viale della Repubblica, è arrivata in centro, dirigendosi poi verso Punta Perotti e terminare in Piazza Diaz. Finita la kermesse Bari è ripiombata nel solito smog: bisogna organizzare Bicincittà ogni domenica per imparare a fare a meno dell’auto?
Una domanda che purtroppo non ha risposte.