Altri Sport

Payton Bari-Bari Nuoto: visione speciale

Antonella Ardito
A colloquio con Salvatore Tranchina, asso siracusano della pallanuoto
scrivi un commento 11521

Sarà un derby diverso quello che oggi pomeriggio alle 15 Payton Bari e Bari Nuoto giocheranno alle Piscine Comunali: da un paio settimane la coesione dei ragazzi di Klikovac aumenta e inizia a vedersi bel gioco e risultati, mentre la Payton vive su poche certezze e non ha ancora trovato la bussola che possa assicurarle la salvezza.
Ma ci sarà un uomo, protagonista delle ultime stracittadine, che oggi non farà la differenza e guarderà il match seduto in tribuna: si tratta di Salvatore Tranchina, classe ’77, l’uomo di Siracusa, da cinque anni a Bari, con alle spalle una militanza su entrambe le sponde. Conosciamo meglio questo fuoriclasse in stand by e cerchiamo di capire con lui cosa potrebbe succedere oggi nelle acque delle Comunali…ma non solo

Come ti sei avvicinato alla pallanuoto? E come sei arrivato a Bari?
Dopo un infortunio (una rottura delle tibia) mi sono avvicinato alla  pallanuoto, andando a giocare nell’Ortigia dove c’erano dei miei amici. Dopo sette mesi ho avuto un’esplosione e a 14 anni e mezzo ho esordito in A1. Da quel momento non sono mai stato messo fuori rosa è ho continuato ad allenarmi con la prima squadra e con la mia categoria. Ho fatto 10 stagioni all’Ortigia, poi mi sono trasferito alla SNAM Milano per due anni, prima in B e poi in A2, ma la squadra si sciolse perché la società decise di puntare sull’atletica (all’epoca c’era Fiona May e Esposito) e sul nuoto.
Poi a Messina ho fatto un altro campionato di A2 ottenendo la promozione. Qui arrivò la chiamata di Mladen Klikovac: era l’anno 2000 e mi disse che la Bari Nuoto voleva attrezzarsi per fare il salto di qualità. Era partita con l’intenzione di prendere 3-4 giocatori ma poi rimasi l’unico acquisto del mercato estivo. Arrivammo comunque secondi e segnai 46 reti. Il secondo anno poi dalla Bari Nuoto andarono via Merlini e Carofiglio che sposarono la causa della Payton che voleva la promozione in B. Poi qualche scelta sbagliata della società, tre ragazzi che da Roma venivano solo il venerdì ad allenarsi per poi giocare il sabato: si ruppero gli equilibri e ci salvammo all’ultima giornata e segnai 20 goal in meno. Caddero i progetti di andare in A2 e il mio oneroso ingaggio non poteva più essere rispettato. Oneroso tra virgolette perché siamo lontani da cifre di sport professionistici, e penso che in altri sport a parità di serie gli altri giocatori prendono il triplo rispetto a noi, considerando anche che molti ragazzi non prendono un soldo, questa è la situazione della pallanuoto. Andai alla Payton, mi contattò Lele Merlini: ho fatto tre stagioni consecutive, il primo anno ci salvammo, il secondo anno abbiamo fatto un buon campionato e feci 48 goal, poi l’anno scorso forse ci eravamo montati un po’ la testa e il girone di andata andò male, ci riprendemmo solo nella seconda parte.
In ogni caso la società non aveva obiettivi particolari altrimenti non sarei libero, penso.

Adesso sei senza squadra?
Sì, invece di trasferirmi e cominciare nuovi rapporti umani e sportivi, ho preferito rimanere a Bari dove ho trovato un ambiente quasi familiare che mi consente di portare avanti i miei progetti personali.

Ti piacerebbe tornare a giocare? Ci sono i limiti per farlo?
Questa è una domanda che mi faccio quasi tutti i giorni: dovrei considerare tante cose, non sono in grado di dire sì o no.

Ti stai allenando?
Assolutamente no.

E’ un punto a tuo sfavore…
Di solito quando mi alleno poco gioco meglio (ridendo).

Come vedi la situazione del girone 3 del campionato di Serie B?
Non sono molto informato, ma non vedo una squadra che possa vincere il campionato a punteggio pieno, come è successo negli ultimi cinque anni: Dabliu, Vis Nova, Acilia erano compagini super attrezzate già nel periodo estivo, quando è giusto muoversi sul mercato se si vuole fare il salto di qualità. Quest’anno i risultati non danno ragione alle voci che vogliono alcune squadre più forti rispetto ad altre.
Un campionato bilanciato dove sarà dura non entrare nella zona play out e sarà difficile entrare nei play off.

Parliamo della tua Terra, la Sicilia: lì perché la pallanuoto si è sviluppata  così tanto? Che tipo di investimenti sono stati fatti?
Le risorse principali vengono da finanziamenti straordinari tipici delle regioni a statuto speciale, coniugati con gli sforzi di comuni e province, che hanno permesso a molte squadre di andare avanti.
Ci sono dei bacini volutamente creati, l’Ortigia in campo maschile, il Nuoto Catania in campo femminile,a cui fanno capo tante società satellite. Ci sono comunque tante piscine, costruite negli ultimi vent’anni. E naturalmente la pallanuoto è uno sport molto sentito nelle località di mare, come in Liguria e in Campania, dove ci sono società che si fanno notare ai massimi livelli nazionali e internazionali. Questo accade anche per a Sicilia.

Come vedi le due compagini baresi?
La Bari Nuoto ha uno zoccolo leggermente più stabile della Payton, gode ancora di quei giocatori che hanno fatto la storia della società. La Payton ha perso qualche pezzo più o meno importante e cerca di completarlo con dei giovani di grandissimo rispetto ma comunque molto giovani.
Potrebbe essere un’arma a doppio taglio per la Payton anche per vincere il derby: i giovani hanno un’incoscienza tecnica e tattica che può compromettere in maniera negativa la gara ma potrebbe anche sbloccarla.

Farai il tifo per qualcuno in particolare oggi? E perché?
Per la Payton: dopo l’Ortigia ( a parte la comunione dei colori sociali, quindi se mezzo cuore sta all’Ortigia…) è l’unica società dove ho fatto tre anni consecutivi.

sabato 10 Marzo 2007

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti