Cronaca

Lasciamolo morire in pace

Fortunata Dell'Orzo
Un mare di altre discipline, chissà perchè chiamate "minori" ha bisogno della nostra passione e del nostro entusiasmo
scrivi un commento 6185

Oggi inizia il campionato di Pallanuoto che a Bari è ricchissimo di passione e rivalità, anche puntuta, fra due compagini che hanno, nell’ambito degli appassionati, molto seguito e amore. D’altro canto, abbiamo diverse squadre di basket e di pallavolo, una compagine di rugby, una squadra di calcio femminile che non aspettano altro che il nostro “tifo” possibilmente senza bombe carta, mazze, striscioni razzisti e offensivi, volgarità gratuite ed eccessivo livore (vorrei ci scaldassimo altrettanto quando c’è un infortunio mortale sul lavoro o una donna viene stuprata).


Barilive.it, da sempre, segue anche e oseremmo dire soprattutto, questi sport con pochi soldi e tanto cuore, questi sport fatti in casa o sotto casa spesso in situazioni difficili di impianti e strutture, pungolando amorevolmente l’ineffabile Elio Sannicandro che, pur essendo assessore allo sport del Comune di Bari, si guarda bene dal lasciare la poltrona di presidente Regionale del Coni: lui non vede conflitto di interessi, ma noi sì e non riusciamo a spiegarci bene con lui. Ma continueremo a provarci.


Dicevamo. Noi seguiamo da sempre pallanuoto, volley e, più di recente, anche il basket ed i nostri utenti affezionati sanno di come l’anno scorso abbiamo seguito il Rugby Bari, di cui sentiamo molto la mancanza. Seguiamo, ovvio, anche il calcio e ieri abbiamo “bruciato” tutti nell’annuncio dell’arrivo a Bari di uno svincolato attaccante di seconda scelta (non ce ne voglia Vignaroli) prima però che a Catania si scatenasse l’assurdo inferno che, costando al vita ad un tutore dell’Ordine, ha determinato (e finalmente) lo stop della giostra: “Signori si scende, la direzione ringrazia”.


Vorremmo che a Catania fosse morto il calcio così come lo abbiamo visto deturparsi in questi ultimi anni. Vorremmo che all’obitorio ci fosse quella specie di mostro irriconoscibile che sorrideva fatuo nella faccia di Ronaldo l’altra mattina. Vorremmo poter essere sicuri che  quel calcio sia definitivamente scomparso nel suo stesso gorgo. Non siamo sicuri che sia così, però. Non crediamo affatto che questi signori siano davvero capaci di dire basta o sia l’enensima sigaretta spenta da fumatore accanito che già pensa alla prossima che accenderà.


Vorremmo almeno che a Bari, dove siamo favoriti dalla peggior dirigenza che la squadra abbia avuto da sempre e da una società insipiente e miope, lasciassimo definitivamente morire il calcio “titolato” nella sua stessa inedia. Qui sarà più facile, visto con chi abbiamo a che fare. E sul cadavere di uno sport ormai perduto, cantiamo la gloria per lo sport vero, quello che suda e si sbraccia e si incazza, magari, in altri luogi, su altri campi, in acqua o sul parquet. Ne vale davvero la pena.

sabato 3 Febbraio 2007

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti