Cronaca

Tra silenzio e testimonianza

Fortunata Dell'Orzo
Ammirevoli coloro che con le loro dichiarazioni hanno permesso la rapida soluzione del caso
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Una soluzione pressoché fulminea di una balordaggine costata la vita di un uomo. È una consolazione che in parte allevia il dolore e lo stordimento per questa uccisione nella notte del divertimento un po’ forzato e un po’ posticcio di Ognissanti. In poche ore sono risaliti a lui, l’infelice ed epilettico pluripregiudicato di Japigia che, forse, pensava di poter arrangiare un gruzzolo per divertirsi a sua volta (cosa volete che ci sia in cassa di un pub a mezzanotte) e che invece è stato travolto da se stesso uccidendo Michele Lopez.


Il colpo mal riuscito di un balordo, un drop out che nessun clan vorrebbe per la goffaggine (si è visto) e la scarsa considerazione di tattica e strategia. Ma che ha distrutto una vita, ha annientato una famiglia, ha sbalordito un gruppo numeroso di amici e conoscenti. Ha anche stordito la città sonnacchiosa del Primo Novembre, una città in cui ha brillato per la sua assenza, l’Amministrazione Comunale.


Solo Filippo Melchiorre, consigliere di Opposizione, e Fabio Cassano, della Maggioranza, hanno ritenuto fosse il caso di farsi sentire con un comunicato ciascuno, che possiamo o meno condividere e discutere ma che per lo meno segna una presenza, un intervento, denuncia una preoccupazione, indica delle possibili soluzioni.


Niente però, da Sindaco e dalla sua giunta, almeno nulla ci è stato fatto pervenire in redazione. In mattinata avevamo anche contattato l’ufficio stampa del primo cittadino per sapere se era in programma una conferenza stampa, una dichiarazione, una visita sul luogo del delitto. Niente. Niente di niente.


Anche considerando la vicinanza fra quest’ultimo fatto di sangue e la mattanza di Giovanni Montani, il ragazzo ucciso al CEP (come si chiamava una volta), sulla cui morte è stata imbastita una indegna speculazione mediatica basata sul suo presunto talento calcistico: quasi che gli assassini, più che annientare la giovane vita di un essere umano, abbiamo condannato il Bari a restare in serie B per altri dieci anni. Vergogna.


Ci aspettavamo una parola almeno da Emiliano o chi per lui.  Ma questo assordante silenzio è stato, per fortuna, rotto dalle voci di chi ha testimoniato, senza paura e senza odio, di chi ha havuto il coraggio di dire quello che sapeva e ricordava, di chi ha deciso che la giustizia ha bisogno di verità e di fatti e non solo di indagini e repressione. A loro dovrebbe andare un grazie immenso da parte di tutta la città.


A queste persone che per una volta hanno dimostrato che si può essere grandi anche nella tragedia, che anche una morte così assurda può avere un significato se a condannarla giunge il senso di responsabilità e il civismo di coloro che erano lì presenti e che hanno visto e sentito tutto.


Anche a loro, soprattutto a loro, si deve la fulminea conclusione di questo fatto assurdo. Non servirà a restituire Michele Lopez a chi gli voleva bene. Ma serve a tutti noi per sentirci parte attiva di uno stato che interviene e che ci garantisce nella legge, nella democrazia, nella giustizia.

giovedì 2 Novembre 2006

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